“Telecamere e nuovo regolamento per rilanciare la raccolta differenziata”

L'assessore Pipolo presenta le nuove misure: "In cinque anni la città è rimasta al palo. Abbiamo buoni numeri ma possiamo fare meglio"

Vito Pipolo

Nuove telecamere, un regolamento con inasprimento delle sanzioni, maggiori controlli, un rafforzamento della comunicazione nelle scuole. È sono questi i punti illustrati dall’assessore Vito Pipolo in Municipio martedì mattina, per la situazione della raccolta differenziata in città. «Un dato che è significativo e che oggi la differenziata è al 71,89% – ha spiegato l’assessore -. L’abbiamo lasciata nel 2012 e a 72,14. Il dato che emerge è non tanto nei numeri ma che in cinque anni la città è rimasta al palo, con qualche passo indietro. Girando per le strade ci accorgiamo con segnali visibili che danno anche piuttosto fastidio, come i cestini pieni con di tutto e di più».

«Con l’aiuto della Polizia locale e Seprio patrimonio e servizi, stiamo preparando una serie di interventi per riportare in un ambito più ragionevole questa battaglia di civiltà – ha illustrato l’esponente della Giunta -. Pertanto la prima cosa che faremo sarà mettere telecamere nei luoghi che abbiamo definito sensibili, in via Meucci è una in via Sabotino, per valutare lo stato dell’arte di questa situazione». Secondo l’assessore non è una questione di costi il posizionamento delle telecamere: «Per smaltire una tonnellata di rifiuti indifferenziati ci vogliono 135 euro: preferiamo investirli prima in progetti di prevenzione».

«Non è per fare multe che posizioniamo le telecamere, ma la volontà di questa amministrazione è di ridimensionare la questione – aggiunge Pipolo -. Non ci dimentichiamo che in occasione e di “Puliamo il mondo” abbiamo rimosso una discarica con una tonnellata di rifiuti dietro la scuola delle Ceppine. È vero anche che abbiamo un regolamento sui rifiuti piuttosto datato. Lo stiamo rivedendo insieme a Polizia Locale e Seprio Patrimonio Servizi. Prevederemo di aumentare anche l’entità delle sanzioni. L’obiettivo è di rimettere in moto una questione virtuosa per la differenziata. I numeri dicono che i tradatesi fanno la differenziata ma il dato è stazionario. Si deve riprendere anche all’interno delle scuole un percorso di sensibilizzazione. Oggi c’è una disattenzione sul tema di questa battaglia di civiltà, anche in molti luoghi dove ci sono aggregazione di persone: sia nelle scuole che nel centro dove sono ospitati i richiedenti asilo, la produzione di non differenziata è più alta della media cittadina».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 17 Ottobre 2017
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