Quando “Bocca di rosa” lavora nel tuo condominio

Torna lo sportello virtuale gestito da Aiac. Oggi l’esperto affronta un tema delicato, ma purtroppo più frequente di quel che ci si immagini: la presenza di "lavoratrici particolari" nel proprio condominio

Avarie

Torna lo sportello virtuale gestito da Aiac-Federazione di Varese: oggi l’esperto Alessandro Zanardo affronta un tema delicato, ma purtroppo più frequente di quel che ci si immagini: la presenza di “lavoratrici particolari” nel proprio condominio.

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A 9 anni accompagnavo il sacerdote nelle benedizioni natalizie. Nei grandi casermoni funziona così: il chierichetto precede il prete e suona il campanello degli appartamenti del pianerottolo. Chi attendeva l’appuntamento accoglie i due per la preghiera, e chi non è interessato ringrazia e rifiuta gentilmente.

Ricordo il mio stupore ingenuo la volta che aprirono invece due ragazze seminude e imbarazzate, realizzando che chi bussava non era un cliente. In italiano stentato dovettero congedarci, con mille scuse per avere “altri uomini” in casa.
Continuammo il giro, il don ed io, senza commentare: a onore del vero non avevo neanche capito la situazione.
Ma leggendo la cronaca a distanza di anni non c’è posto per la candida sorpresa infantile.

Come si affronta il tema della prostituzione in casa?
Come amministratore di condominio occorre ragionare sulla liceità dei fatti. Se il regolamento non vincola la destinazione delle unità immobiliari a soli fini residenziali, se Boccadirosa e i suoi amanti mantengono un comportamento decoroso nelle parti comuni e non arrivano rumori molesti dall’appartamento, gli altri condomini devono accettare la situazione.

Per disincentivare l’attività si può verificare che chi esercita il mestiere più antico sia in regola per altri aspetti: la residenza effettiva o il permesso di soggiorno possono mettere in difficoltà, e l’amministratore deve informarsi sul titolo di occupazione dell’appartamento (sempre, non solo nei casi di prostituzione). Nei casi di affitto, per esempio, i proprietari possono passare per sfruttatori, che è un reato. Infine occorre anche segnalare alle forze dell’ordine, che non intervengono sul meretricio ma combattono il racket.

Il più forte “disabituante naturale” per gli avventori però è un condominio dove c’è un forte senso di comunità: è difficile che chi cerca l’amore prezzolato ami essere anche riconosciuto. Stringete la mano al vostro vicino e salutate i suoi ospiti, che sono anche vostri: attraversano il vostro androne e il vostro giardino comune, usano il vostro ascensore e le vostre scale.

Non bisogna quindi temere di presentarsi e chiedere il nome e dove sono diretti questi “clienti”, sempre con un sorriso (siete i padroni di casa); da qualcuno prenderete qualche mala parola, ma starete agendo bene. Boccadirosa avrà meno clienti, e difenderete il condominio anche da pericoli peggiori, su tutti: il menefreghismo.

di
Pubblicato il 22 Novembre 2017
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