Il dramma dei morti nel Mediterraneo irrompe a Glocal con Gatti e Russo
Il noto giornalista d'inchiesta e il responsabile dell'area digital del gruppo Gedi hanno proiettato il docufilm "Un unico destino", sul dramma del naufragio del 10 ottobre 2013 a largo di Lampedusa
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L’incontro con Fabrizio Gatti e Massimo Russo, con la visione del docufilm “Un unico destino”, è stato uno dei momenti formativi più interessanti, e allo stesso tempo più toccanti, di Glocal 2017.
La proiezione del lavoro sviluppato in anni di inchieste a partire da quel tragico 10 ottobre 2013 nel mar Mediterraneo (oltre 260 morti tra i quali 60 bambini), a 70 miglia da Lampedusa, ha lasciato senza fiato la sala Campiotti in Camera di Commercio.
L’incontro con il giornalista, noto per le sue grandi inchieste che hanno portato alla luce i drammi silenziosi di centinaia di migliaia di profughi in fuga dall’Africa e dal Medio Oriente in fiamme, è stato sicuramente uno dei più partecipati.
L’idea alla base dei docufilm è portare su una piattaforma contemporanea il giornalismo di approfondimento che è ormai molto raro e di solito resta confinato sulla carta. Andare dove solitamente i media contemporanei si fermano. Dove non c’è interesse (soprattutto economico) ad andare.
L’incontro ha affrontato temi centrali senza scorciatoie, raccontando quel che solitamente non viene raccontato. Perché non si può, perché è politicamente scorretto; perché nessuno ha voglia di sobbarcarsi rogne e di lavorare così tanto. In questa situazione emerge il ruolo di Massimo Russo, responsabile dell’area digital del gruppo Gedi (Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX) che ha definito il suo ruolo come quello di chi deve difendere questo tipo di inchieste e chi le realizza dal “tempo” che l’odierno sistema dell’informazione stringe sempre di più al minimo necessario per produrre una news.
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