Il nono Daspo per Varese-Como è per un “frontaliere del tifo”
Ha 25 anni, è recidivo e di nazionalità svizzera il tifoso colpito dal provvedimento. Per lui sei anni senza calcio
Gli scontri avvenuti all’interno del “Franco Ossola” in occasione del derby di calcio Varese-Como hanno portato all’emissione di un nono provvedimento (D.A.Spo) ai danni di uno dei tifosi coinvolti nella zuffa.
A essere colpito dal Daspo è un tifoso di nazionalità svizzera, identificato grazie alle immagini girate dagli operatori della Polizia presenti allo stadio lo scorso 10 settembre e a quelle della videosorveglianza, attiva all’interno dell’impianto di Masnago.
La successiva collaborazione tra la Digos di Varese e il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana di Chiasso ha fatto il resto. Il giovane, un 25enne recidivo (aveva già un Daspo alle spalle) è stato così denunciato per rissa, scavalcamento e utilizzo di oggetti atti ad offendere nell’ambito della manifestazione sportiva. Per lui si chiuderanno i cancelli degli stadi di calcio per ben sei anni.
Come detto, con quello emesso ai danni del tifoso svizzero – la Questura non specifica se di fede biancorossa o lariana – sono nove i Daspo relativi al derby. I precedenti otto (sette dei quali con obbligo di firma) sono stati spiccati ai danni di cinque ultras del Varese e tre del Como.
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Il Calcio deve essere bandito o quantomeno giocato a porte chiuse. Piantiamola di intasare tribunali, aule e giudici, nonchè forze di polizia per tenere a bada sempre la solita gente che in questo sport ha trovato da sempre il collettore della loro ansia repressa e violenza malcelata.
Che manifestino la loro inettitudine spaccandosi il cranio a vicenda nella comodità della loro casetta o club “sportivo”.
Poi ovviamente le cure sanitarie per riportarli ad uno stato vegetativo normale gliele facciamo pagare di tasca loro. Nel 2017 dovremmo essere un pò tutti stanchi di questo “pretesto” sportivo per commettere impunemente quello che si vuole.