Alla scoperta dei segreti “verdi” delle Ville Ponti
La consueta escursione naturalistica, con annesso reportage, proposta dal nostro lettore Teresio Colombo. Questa volta impegnato in un itinerario "urbano"
Il consueto reportage naturalistico del martedì firmato dal nostro lettore Teresio Colombo
E’ lunedì 27/11 la temperatura è gradualmente in discesa lenta ma continua, le previsioni annunciano che verso il fine settimana tornerà il sole, il calendario ci ricorda che l’autunno sta per finire e a giorni inizierà l’inverno in queste condizioni ho pensato di descrivere il giardino di una bella villa di Varese ed, approfittando della giornata di sole, mi sono recato con l’autobus a Biumo superiore perché l’ingresso alla villa non è più quello sfarzoso di via Walder ceduto negli anni 60 con circa la metà del parco per la realizzazione di un condominio ma quella meno sfarzosa antistante villa Panza all’entrata ci accoglie una folta schiera di piante di Aucuba (Aucuba japonica) (01) bella pianta ornamentale, sempreverde con fogliame con macchie galle su fondo verde chiaro, dioica per cui solo utilizzando sia piante maschili sia femminili potranno ottenere le bacche rosse tanto decorative anche se non commestibili, questa cornacea di origine orientale è stata molto utilizzata per ornare i giardini nei secoli XIX° e XX°; ecco successivamente un Cipresso giapponese (Chamaecyparis obtusa) (02,03) anche questa pianta ornamentale recentemente ha avuto una notevole diffusione anche nella forma nana proprio per la caratteristica del suo fogliame che tende però a perdere in occasione di nevicate abbondanti, di questa pianta di cui ho notato due esemplari nel giardino della villa sono stati diffusi molti cultivar che si diversificano sia sul colore del fogliame sia sulle dimensioni della pianta; sempre nella stessa aiuola si può osservare una pianta di Ginepro argentato (Juniperus communis x var. argentata) (04) cupressacea molto somigliante al ginepro Sabina particolarmente velenoso. Come si verifica dalla visione di questa prima aiuola della quale mi sono limitato ad accennare a tre presenze trascurando le altre la Camera di Commercio Varesina ha voluto continuare la tradizione iniziata da Andrea Ponti coadiuvato dall’architetto Balzaretto, dall’esperto botanico Rudolph Weinhold e altri tecnici e da ultimo dal marchese Gianfelice Ponti che hanno curato questo ambiente arricchendolo sempre di nuovi esemplari di piante conosciute. Passo alla grande aiuola centrale dove, andando verso la villa trovo un monumentale Cedro dell’Himalaia (Cedrus deodara) (05,06,07) che dovrebbe essere uno dei più vecchi cedri di questa specie impiantato a Varese, senza dubbio l’imponenza della sua mole è notevole perché supera i 30 metri di altezza ed ha una circonferenza di quasi 5 metri a un metro sopra le radici, da notare come sulla parte terminale dei rametti gli aghi siano singoli mentre quando il ramo è adulto gli aghi crescono in mazzetti.
Approfitto della situazione che mi vede unico visitatore per salire su uno dei terrazzi di lato alla villa, mi meraviglio della grossa aiuola realizzata nella parte più esterna della terrazza che i giardinieri stanno estirpando la begonie che fino ad ora l’hanno abbellita e mi dedico ad alcuni vasi sul terrazzo contengono l’Erica carnicina (Erica carnea) (08,09) è vero che questa ericacea non è spontanea, mi ero ripromesso di fotografare l’erica in questi giorni ma le alternative erano poche la principale prevedeva di salire da Bregazzana verso il monte Chiusarella e nella pineta oltre la presa d’acqua de i “pedan de la Madonna” cercare i radi cespugli di erica rosa e bianca oppure salire al pian Valdés e trovarne tantissima sicuramente fiorita ma tutta rosa. Ritorno alla grande aiuola seguendone il bordo sino ad arrivare a quella che ritengo essere una Metasequoia glyptostroboides (10) pianta sino alla fine della seconda guerra mondiale nota agli studiosi di botanica che avevano studiato alcuni resti fossili solo successivamente sono state ritrovate alcune piante viventi per cui si conosce ancora poco della pianta tra l’altro rimane incerta la sua classificazione. Prima di girare attorno a questa aiuola vado a vedere la aiuola a monte dell’area dove è consentito il parcheggio delle auto e m trovo subito di fronte ad alcune novità piacevoli come ad esempio i Cipressi “sovara” (11,12) che sono degli ibridi bellissimi per il colore giallo oro che assumono gli esemplari con una buona esposizione; non meno belli sono i cespugli di Ginepro sabina (Juniperus sabina) (13,14) sia di colore normale sia la varietà cinese da colore giallo oro che contrasta col verde naturale; sempre nella stessa aiuola è stato piantato un Cipresso di Monterey (Cupressus macrocarpa) (15,16) dalle foglie piccolissime e dai galbuli grossi trattasi di un giovane esemplare messo a dimora abbastanza recentemente le foglie risultano molto compatte tale da offrire una notevole resistenza ai venti che potrebbero modificare la forma dell’albero ma non sradicarlo perché ha la radice a fittone. Lascio questa aiuola per girare attorno alla grande, trascuro i faggi perché il gruppo si caratterizza per la foglia rossa caratteristica evidente nella stagione estiva e gli aceri sempre perché privi del fogliame ma non posso trascurare l’Abete dell’Himalaia (Picea smithiana) (17,18) dalle bellissime pigne, le fronde pendenti per facilitare lo slittamento delle nevi, è necessario ricordare che questo albero lo si può trovare nell’Himalaia anche ad altitudini superiori ai 3000 metri, purtroppo qualche difficoltà nella crescita potrebbe derivare dalla vicina Douglasia di cui ne ho parlato di recente (nel pezzo della scorsa settimana sui giardina di villa Mirabello); mi affretto perché e quasi l’ora dell’autobus ma vedo una Quercia comune (Quercus robur)(19,20) ce ha già perso il fogliame ma essedo abbastanza vicina ad un gruppo di Querce rosse (Quercus rubra) (21) possono più facilmente essere confrontati; ormai in uscita scorgo un giovane Albero dei tulipani (Liriodendro tulipifera) (22)
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