Altri 18 morti in corsia per “l’angelo della morte” Cazzaniga

Si aggrava la situazione giudiziaria dell'ex-medico del Pronto Soccorso di Saronno con il terzo filone d'inchiesta della Procura che si sta concentrando su 18 ulteriori casi sospetti di morte

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Che i casi di morti sospette fossero molti di più di quelli inizialmente annunciati lo si era già ipotizzato nel momento in cui l’inchiesta è esplosa con tutta la sua forza su tutti i media alla fine di novembre del 2016.

Allora si parlò di 80 casi in cui  Leonardo Cazzaniga, medico del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno, che si definiva “l’angelo della morte”avrebbe “dispiegato le sue ali” per mettere fine a quelle esistenze già gravate da pesanti malattie croniche che le affliggevano.

Il terzo filone dell’inchiesta “Angeli e Demoni” parla di ulteriori 18 morti sospette precedenti al 2013, che si aggiungono alle 5 (4 in ospedale e il marito della Taroni) per le quali è già a processo insieme all’amante infermiera dello stesso ospedale, Laura Taroni (imputata per la sola morte del marito, al momento) mentre a ottobre si sono concluse le indagini del secondo filone (5 morti in corsia contestate a Cazzaniga e il suocero e la madre della Taroni contestati ad entrambi).

I consulenti della Procura stanno analizzando i casi di decesso e consegneranno la loro relazione entro la fine del mese di dicembre al sostituo procuratore Maria Cristina Ria che ha condotto le indagini insieme ai carabinieri della Compagnia di Saronno.

Il primo filone, dunque, è già a processo mentre il secondo si è concluso a metà ottobre. In tutto, dunque, potrebbe salire a 27 i decessi che – secondo l’accusa – sarebbero stati causati da sovradosaggio di farmaci anestetici mentre tre sono i parenti dell’infermiera di Lomazzo per i quali si ipotizza una morte causata sempre da farmaci.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Dicembre 2017
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