Carceri sovraffollate e mancanza di personale, gli avvocati protestano
Giornata di mobilitazione per le Camere Penali di tutta Italia. Nel distretto della Corte d'Appello di Milano la crisi si acuisce: manca un quarto del personale e gli istituti scoppiano di detenuti

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha indetto per oggi, lunedì 11 dicembre, una giornata di mobilitazione per denunciare la situazione di grave crisi in cui versano i Tribunali e gli Uffici di Sorveglianza sull’intero territorio nazionale.
Ciò comporta – scrivono le Camere Penali del Distretto della Corte d’Appello di Milano in una nota – non solo problemi per i magistrati, gli avvocati e il personale amministrativo, ma soprattutto per la popolazione carcerari ache non vede risposta alle proprie legittime istanze e, al contempo, assiste ad un drammatico peggioramento delle proprie condizioni di vita a causa dell’inevitabile sovraffollamento dei penitenziari che questa situazione comporta.
Anche il distretto del Tribunale di Sorveglianza di Milano, risente in modo grave di tali problematiche, come già pubblicamente denunciato nei mesi scorsi dal suo Presidente Di Rosa nonchè dalla Camera Penale di Milano con una lettera al Ministro della Giustizia, rimasta senza risposta.
Le Camere Penali di Milano, Busto Arsizio, Como e Lecco, Monza, Pavia, Sondrio e Varese intendono quindi richiamare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla grave situazione della Sorveglianza nel distretto della Corte di Appello di Milano.
Non solo mancano nel ruolo organico i magistrati (3 su 12 solo a Milano), ma anche il personale amministrativo. Ad esempio nell’ufficio di Milano mancano 10 persone su 43, in quello di Pavia 4 su 12, mentre a Como è rimasto un solo educatore su 4, con conseguente rigetto delle istanze dei detenuti per mancanza della documentazione di sintesi. Questo ha già determinato la delimitazione dell’orario di accesso di alcune cancellerie d’ufficio e non potrà che provocare la limitazione di orario anche di altre.
Le gravi conseguenze sono evidenziate in modo chiaro dalla difficoltà per l’ufficio nella gestione dei procedimento, con un forte arretrato. Attualmente 23 mila fascicoli da smaltire.
Evisenti, dunque, i problemi per tutte quelle persone in stato di libertà ma con una pena definitiva da scontare che da anni si trovano a dover aspettare la fissazione di una udienza per sapere se potranno beneficiare di una misura alternativa che consenta loro di non fare ingresso in carcere. Ma ancora di più per le persone detenute, anche loro costrette a lunghe attese prima della definizione delle loro richieste in tema di libertà.
Tutto ciò com porta inevitabili conseguenze sul numero dei detenuti presenti attualmente negli istituti di pena italiani ed in particolare di quelli del distretto milanese.
Secondo i dati aggiornati allo scorso 30 novembre il numero dei ristretti è in notevole aumento con percentuali di sovrafollamento che si avvicinano perciolosamente a quelle del 2013 quando l’Italia venne condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con la nota sentenza Torregiani. Nelle carceri del distretto della Corte d’Appello di Milano sono attualmente detenute 6863 persone, a fronte di una capienza di 5167.
L’Unione delle Camere Penali chiede un pronto ed efficace intervento delle istituzioni competenti, Ministero di Giustizia e Consiglio Superiore della Magistratura, per porre fine alle disfunzioni del Tribunale di Sorveglianza fornendo i magistrati mancanti dall’organico con ricorso a procedura straordinaria ed il personale necessario con assegnazione urgente per il buon funzionamento degli uffici, quale condizioneimprescindibile e necessaria per evitare situazioni degradanti e disumane per i detenuti e non svuotare di contenuto con la finalità di rieducazione della pena, prevista dalla nostra Costituzione.
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