Il “casermone” dell’Aeronautica passerà alla città

Prima intesa a Roma tra Comune rappresentato da Cassani, Demanio e Ami. La cessione diretta alla città riguarderebbe un terzo della superficie, la parte con edifici di casermaggio

gallarate generico

«Buone novità». Dal treno di ritorno da Roma il sindaco Andrea Cassani misura le parole, usa un po’ di scaramanzia, ma un primo risultato lo può portare a casa: un terzo dell’area del Deposito dell’Aeronautica – il “Casermone” di viale Milano – potrà passare nella disponibilità della città. «A breve» si lascia sfuggire Cassani.

Il deposito è ormai chiuso da qualche anno e le trattative per ottenere da Roma il passaggio della struttura alla città – in forma di proprietà pubblica o di spazi da rigenerare – è aperta da poco meno di due anni. Messa sul tavolo al tramonto dell’amministrazione Guenzani, poi ripresa da Cassani.

L’ultimo passaggio sembra mettere qualche punto fermo. L’incontro si è svolto lunedì  alla Direzione Generale del Demanio di Barberini 38, presenti i vertici del Demanio, il sindaco di Gallarate e diversi alti gradi dell’Aeronautica, ancora oggi proprietaria dell’enorme spazio nella zona Sud della città.
Si parte dunque da quel “terzo” dell’area (in rosso nella foto) costituito dagli edifici di casermaggio e di servizio, potenzialmente quelli che si potrebbero usare più agevolmente per altre funzioni (il resto delle areee comprende invece i magazzini logistici). «I tempi della dismissione dell’area di un terzo paiono abbastanza veloci» sintetizza il sindaco. «Credo che nel giro di qualche mese potranno già passare al demanio, con cui il Comune valuterà poi delle permute rispetto agli spazi oggi occupati».

Diverso il discorso per i magazzini logistici. «Per la restante parte il Ministero ha preso impegno a valutare meglio il destino di quelle aree, per la valorizzazione». La valutazione economica dell’area rimane oggetto di discussione.

Cosa fare su quel terzo che passerebbe alla città? Dopo il rendez-vous che ha messo al tavolo tutti, la prossima tappa dovrebbe essere invece l’incontro con il Demanio per definire le eventuali permute. «Ci ritroveremo con il demanio per capire come muoverci rispetto all’area da dismettere. Avevamo già visto gli immobili esistenti e la ipotesi è di muoverci per azzerare le “locazioni passive”». Vale a dire: trovare nel “Casermone” di via Milano una sede per quei corpi dello Stato – Carabinieri, Finanza e altri – che sono oggi in edifici di proprietà comunale (appunto: “locazioni passive” per il Demanio).

In ogni caso, questo è lo stato attuale dell’operazione. «Dopo un anno di stand by pare che le cose viaggino più velocemente» dice Cassani. Che ha anche tranquillizzato i vertici militari e del Demanio sul fatto che la riqualificazione degli spazi può trovare un quadro normativo di riferimento nella nuova Variante al Pgt che il Consiglio comunale ha avviato giusto due settimane fa.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Dicembre 2017
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