Diavoli Rossi e Tre Rose Nere, una palla ovale per l’integrazione
Varese e Casale Monferrato hanno creato squadre composte da soli migranti, che si sono incontrate al "Levi" per un'amichevole speciale
Da questa stagione, all’interno del Rugby Varese, c’è una formazione speciale: con il nome di “Diavoli Rossi” (denominazione già utilizzata in passato per la seconda squadra del club) scende infatti in campo un XV composto da giocatori migranti che vivono in città.
Il team partecipa a un campionato federale, quello di C2 ed è ultimo in classifica, anche perché i rugbysti sono tutti degli esordienti con pochissimi mesi di allenamento alle spalle (e con la palla ovale, si sa, l’esperienza è fondamentale per ottenere risultati).
Domenica scorsa però i Diavoli Rossi hanno provato l’ebbrezza di andare in meta e giocare una partita (amichevole) contro una formazione molto simile alla loro: al “Levi” è infatti stata ospitata la “Tre Rose Nere”, realtà con sede a Casale Monferrato, creata dal presidente Paolo Pensa e attiva dal 2015. Le due formazioni hanno dato vita una partita all’insegna del divertimento e dell’accoglienza (per la cronaca: hanno vinto le Tre Rose Nere).
«Finora quella dei Diavoli Rossi è stata una bellissima avventura. All’inizio è stata dura, ma ora i ragazzi iniziano a capire il gioco e a comprendere cosa significa fare squadra» spiega Giovanni Soldini, l’allenatore che guida – insieme a Leonardo Bianchi, la compagine varesina.
«Il nostro è un progetto appena iniziato e sicuramente gli amici di Casale potranno darci nuovi spunti e suggerimenti per migliorare e crescere – è invece il parere di Francesco Pierantozzi, presidente biancorosso – Anche se la squadra non è competitiva a noi interessa che si integrino e capiscano al meglio i principi e i valori che rendono il nostro sport unico».
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