“Che fine ha fatto il piano urbano del traffico?”

Il gruppo "Una Vas per Busto" guidato da Vitaliano Caimi sottolinea la mancanza di visione della giunta in tema di viabilità e accusa: "Decisioni illegittime senza un piano urbano del traffico"

progetto borri

Che fine ha fatto il piano urbano del traffico? E il confronto con i cittadini? Ce lo siamo chiesti ieri, parlando della decisione dell’amministrazione comunale sui parcheggi a disco orario attorno alle stazioni, e se lo chiedono anche i membri di “Una Vas per Busto”, il gruppo guidato da Vitaliano Caimi che si occupa dell’impatto ambientale delle opere pubbliche e private sulla città. In questo caso si parla della tanto discussa rotatoria sul viale Duca d’Aosta/Diaz, l’amato viale della Gloria.

In una nota il gruppo sottolinea che sono passati ormai tre anni, dal dicembre 2014, quando la Giunta Farioli approvò l’atto di indirizzo per l’aggiornamento del PUT.

«E’ trascorso un anno e mezzo, invece, dallo scorso mese di maggio 2016, quando si svolse la seconda conferenza di
valutazione nell’ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PUT, nel corso della quale
denunciammo la mancata pubblicazione dello studio di viabilità connesso al Piano di Recupero ex Calzaturificio Borri e all’insediamento di una media struttura di vendita della Coop».

Da allora, sottolineano da una Vas per Busto, l’amministrazione comunale ha steso un pietoso velo di silenzio sul procedimento. Secondo Caimi in questo modo «il dibattito cittadino e le scelte amministrative sul “viale della gloria” ma anche su parcheggi, sensi unici, trasporto pubblico, sicurezza stradale vengono spostati fuori dalla loro sede istituzionale, impedendo un democratico e trasparente confronto fra tutti i soggetti interessati» tra strilli sui social network e soluzioni tampone per accontentare questa o quella parte.

«Il primo PUT fu approvato nel 1997, a distanza di cinque anni dall’entrata in vigore del nuovo codice della strada, e avrebbe dovuto essere aggiornato ogni due anni», cosa che non è avvenuta.

Caimi sottolinea come si siano perse le tracce di un aggiornamento avviato nel 2004 e mai concluso. Dopo 13 anni dall’approvazione, finalmente fu approvato un aggiornamento nel 2009: «stralciarono, in quella
occasione, le proposte di rotatorie sul “ viale della gloria “, rinviando al Piano di Governo del Territorio (PGT) la soluzione del problema. Nel 2013, approvarono un PGT, che rinviò all’aggiornamento del PUT il tema delle rotatorie del “viale della gloria”».

A dicembre 2014, la Giunta Farioli avviò l’aggiornamento e a dicembre 2016 la Giunta Antonelli magicamente lo
riavviò con un’integrazione dell’atto di indirizzo della Giunta Farioli, indicando fra le priorità anche la realizzazione di un impianto rotatorio nella direttrice viabilistica Viale Duca d’Aosta intersezione con le vie Mameli e Galilei.

Caimi prosegue e distribuisce le responsabilità: «Forse che il competente assessore alla viabilità, il leghista Rogora, non ci si raccapezza fra PUT e VAS del PUT? Perché il sindaco Antonelli non garantisce la partecipazione delle cittadine e dei cittadini ai processi decisionali, riattivando il procedimento di valutazione ambientale strategica del piano urbano del traffico che interessa anche il Piano di Recupero dell’ex Borri e, quindi, l’insediamento commerciale di Coop Lombardia? L’uno e l’altro vogliono mettere i cittadini e le cittadine di fronte a fatti (compiuti nell’illegittimità e nell’opacità, come è il caso del cosiddetto sistema semaforico dinamico intelligente e della rotonda su Viale Diaz – Duca d’Aosta – Cadorna , in superamento della Convenzione urbanistica fra Comune e Alfa 1 srl)».

Per una Vas per Busto «sindaco e Assessore sono entrambi così sicuri della loro impunità da farsi un baffo anche del codice della strada, che obbliga all’aggiornamento biennale del PUT? Quale comando di polizia locale interverrà a far rispettare il codice della strada?»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2017
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