La nuova linea per Malpensa? Senza terzo binario Gallarate-Rho non conviene

È il giudizio nello studio del Politecnico commissionato per la valutazione economica. "Studio mai presentato o forse nascosto", accusa chi si oppone all'opera

malpensa infrastrutture ferroviarie

Realizzare la ferrovia Gallarate-Malpensa prima che sia potenziata la ferrovia fino a Milano non è conveniente: «i benefici attesi dal progetto» non sono in grado «di controbilanciare i costi ad esso connessi». È una delle conclusioni della “valutazione socio-economica degli scenari del progetto preliminare” realizzata (per FerrovieNord, committente) dal Politecnico di Milano.

La spesa preventivata della nuova linea potrebbe arrivare a 200 milioni di euro, solo per costruire l’infrastruttura, i due nuovi binari da Gallarate (zona Ronchi) al Terminal 2, con “diramazione” anche verso Nord, verso Casorate e il Sempione (qui una spiegazione del tracciato). E questo senza contare l’aggiunta di eventuali nuove corse, il cui schema operativo non è ancora ben chiaro.

Torniamo allo studio commissionato da FerrovieNord: il documento curato da Paolo Beria e Alberto Bertolin prende in esame diversi scenari. Tra questi il primo è quello che assomiglia di più alla realtà che c’è oggi: “Cosa succederebbe se il collegamento Malpensa T2 – Sempione venisse realizzato prima del completamento del progetto di quadruplicamento Rho-Parabiago?”.

I risultati dell’analisi costi/benefici – è la conclusione dello studio è che i dati «mostrano come i benefici attesi dal progetto non siano in grado di controbilanciare i costi ad esso connessi». E qui, nel computo dei costi si fa cenno sia all’investimento necessario per costruire la linea ma anche dei costi di esercizio aggiuntivi. «Tali risultati sono diretta conseguenza dell’impossibilità di sfruttare a pieno le potenzialità dell’opera a causa dello stato di saturazione della rete primaria in adduzione allo scalo aeroportuale». Vale a dire, l’elemento che anche altri osservatori esterni mettevano in evidenza (l’abbiamo citato in diversi articoli): la Gallarate-Milano è pressoché satura e già “in sofferenza”, dovendo assorbire traffico merci, lunga percorrenza (anche internazionale), treni regionali e suburbani per Luino, Varese, Arona, Domodossola.

La conclusione dello studio è che «questo collegamento, per essere efficace, non può prescindere dal quadruplicamento della Rho-Parabiago». Un intervento previsto, va detto, ma ancora da concretizzare, che richiederà l’inserimento dei nuovi binari in un territorio fortemente urbanizzato, soprattutto nel Legnanese. I tempi della Milano-Gallarate non sono ancora certi, ma intanto la Gallarate-Malpensa T2 procede spedita.

Va detto che lo studio ipotizza anche altri scenari. Una seconda ipotesi si chiede ad esempio “che cosa succederebbe se venisse realizzato solo il progetto di quadruplicamento Rho-Parabiago e senza modificare il progetto del Raccordo Y”. Il raccordo Y è la diramazione che da Legnano FS consentirebbe di immettersi sulla linea per Malpensa esistente, assicurando comunque il collegamento tra la linea FS e l’aeroporto.

Lo scenario ipotizza che si possa far passare ogni ora una corsa del “Malpensa Express” «proveniente da Milano Centrale sulla direttrice del Sempione» (è l’ipotesi spesso citata da chi è contrario alla nuova linea oltre Gallarate). Lo studio dice anche che «questo servizio potrebbe causare perturbazioni nell’orario di altri servizi», perché i treni che si immettono da e per Malpensa interrompono il traffico dei treni che invece proseguono verso Gallarate. Questo perchè il bivio tra le linee è “a raso”, che obbliga ad attraversare anche i binari in senso opposto (semplificando: come un incrocio stradale con una rotonda, rispetto a uno svincolo autostradale dove non s’intersecano i flussi nei due sensi di marcia).
Lo studio dice che dal punto di vista economico questa ipotesi funziona di più, perché «i benefici teorici attesi dal progetto sono di gran lunga maggiori dei costi ad esso connessi». Ma rimane il problema degli incroci tra treni da e per diverse destinazioni a Legnano. Lo studio ipotizza anche di creare un’intersezione non a raso, ma è un’ipotesi generale, perché non è facile creare uno “svincolo” ferroviario nella zona fittamente abitata tra Legnano e Busto.

Lo studio (qui lo potete scaricare integrale, se volete approfondire) è stato reso noto da Legambiente Gallarate e Comitato Salviamo la Brughiera, vale a dire due voci critiche sull’opera. «Davvero sorprende che per la nuova tratta, dal valore stimato di 211 milioni, non sia stato presentato pubblicamente – o sia stato volutamente tenuto nascosto – lo studio costi/benefici» concludono da Legambiente e dal Comitato. Che – dal loro punto di vista – ribadiscono che l’opera non solo è impattante, ma non regge dal punto di vista economico e dell’utilità in rapporto ai costi.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 11 Dicembre 2017
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  1. Avatar
    Scritto da ValerioK

    Perche’ la zona e’ molto urbanizzata e complessa, a questo punto sarebbe meglio un TRASPORTO LEGGERO, tipo metro a Milano, piu’ costoso senzaltro nel realizzarlo, ma utilizzato da molta piu’ gente (rientrndo velocemente nei costi) permettendo di spostarsi in piu’ punti (da Somma a Gallarate a Malpensa a Cardano, formando un triangolo). L’esempio arriva da citta’ europee. Questo permette di abracciare la situzione a 360 gradi e utilizzare i trasporti per: pendolari, turisti, nel raggiungere l’aereoporto.
    Decommissinare le stazioni di Somma e Casorate (riducendo i tempi per i regionali) e sostituirle con linea parallela parzialmente interrata (casorate e somma hanno gia’ il terzo binario, poi prima di Gallarate si interra e arriverebbe sotto la stazione)(da Somma 2 linee, per Malpensa e Casorate, da Gallarate 2 linee, una per Malpensa e una Casorate).

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