I ragazzi del Gadda-Rosselli: “Non toglieteci tempo di vita”
Protestano contro le limitazioni all'uso delle aule, che costringerebbe alla rotazione delle classi nelle ore pomeridiane
Studenti in “sciopero” al Gadda-Rosselli di Gallarate. Se altrove si protesta per il freddo nelle aule (come al Falcone o – oggi, lunedì – al Dalla Chiesa di Sesto), qui invece la mobilitazione è legata a motivi più specifici: l’ipotesi di “rotazione” delle classi in orario pomeridiano, legata all’empasse burocratica sulla possibilità di usare alcune aule.
È una protesta anomala, infatti in strada con gli studenti (circa 300) ci sono anche alcuni genitori, in rappresentanza di tanti che condividono le ragioni ma non hanno potuto essere presenti in giornata lavorativa.
«Abbiamo il dovere di studiare e il diritto di essere messi nelle condizioni di farlo» dicono gli studenti del Gadda-Rosselli, che ha 1460 studenti complessivamente. «È necessario trovare una soluzione adeguata che permetta al nostro istituto di accogliere tutte le richieste di iscrizioni delle classi prime per continuare a garantire al territorio la nostra offerta formativa di alto livello, senza rivoluzioni di orario scolastico che andrebbero a creare gravi disagi per noi e per le nostre famiglie».
Su uno striscione spicca il gioco di parole “Orar-io”. «Per sottolineare che cambierà la nostra vita anche all’esterno della scuola, per esempio nella possibilità di fare sport o di qualunque altro hobby» spiegano Alessio e Giorgia, due rappresentanti di classe. «Soprattutto per noi che siamo magari in terza o in quarta o in quinta, abbiamo scelto una scuola con un certo orario, mentre per le prime sarà meno rilevante».
Ci sono anche i genitori. «Supportiamo i ragazzi, che vogliono far presente che ci sono, che le modifiche dela scuola non vanno bene a loro e alle famiglie, ora aspettiamo notizie dalla Provincia».
La Provincia è proprietaria dell’edificio scolastico, anche se poi la responsabilità è del dirigente scolastico (e l’azienda sanitaria, l’Ats, fa i controlli): è su questo triplice fronte che si è creata l’empasse burocratica che rischia di cambiare molto nella vita degli studenti. I ragazzi e i genitori spiegano che la mobilitazione è «per sostenere la dirigenza scolastica in vista dell’incontro tra la Dirigenza Scolastica, il Consiglio d’Istituto e la Provincia che avrà luogo giovedì 14 dicembre».
Di fronte all’istituo è arrivato anche il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, per sentire le ragioni e far presente i limiti dell’azione del Comune sul tema. «È difficile trovare spazi liberi, ma faremo una ricognizione» ha spiegato il sindaco. Non senza una dose di polemica verso la Provincia: «Certo, dovremo affittare quelli spazi sulla base di parametri precisi, anche noi dobbiamo rispondere alla Corte dei Conti. Del resto, la Provincia ci fa pagare caramente gli spazi affitatti dal Comune, come era emerso nel caso del CPIA» (il Centro d’Istruzione per Adulti, al centro di vivace polemica lo scorso anno, dopo che il Comune ha fatto un passo indietro sull’affitto di spazi). Mentre parlava con il dirigente e i giornalisti il sindaco è stato anche colpito “di striscio” (alle scarpe) da un paio di uova, ma in generale la protesta è stata tranquilla e senza problemi anche dal punto di vista viabilistico.
Tra le ipotesi avanzate informalmente anche dai genitori, l’idea di recuperare qualche spazio dal vicino Istituto Aloisianum (di proprietà ecclesiastica).
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Sono una mamma di uno studente del Falcone, e qui è anni che hanno questo sistema rimanendo a casa un giorno a turno in settimana e avendo un pomeriggio lungo, ma non mi sembra così tanto difficoltoso da affrontare. Se i ragazzi vogliono “come dicono loro” studiare, e dare anche ad altre persone l’opportunità di poter far parte di quell’istituto (come del resto al Falcone) possono fare un sacrificio.
Buongiorno, sono uno dei Rappresenti di Istituto del Gadda Rosselli, che comprende Liceo Linguistico, Turistico, Amministrazione Finanza e Marketing, Sistemi Informativi Aziendali e Relazioni Internazionali per il Marketing.
Le materie che noi studenti impariamo sono tutte materie teoriche, che richiedono molta concentrazione e anche una parte consistente di studio a casa. Gli indirizzi peesenti al Falcone, invece, prevedono parecchie ore di materie pratiche, o laboratori.
La differenza è tangibile.
Terrei a precisare che chi ha lanciato le uova NON era uno studente del Gadda, bensì di altre scuole.
Infatti ci sono stati degli studenti provenienti da altri istituti che sono venuti apposta per creare disordini.