Emergenza influenza: si apre la settimana più difficile
Secondo le previsioni, fino a domenica prossima si registrerà l'aumento dei casi. I pronto soccorso sono sotto pressione. A Varese fino a 70 pazienti in barrella in attesa di ricovero
Un’emergenza continua, almeno fino a domenica. Le previsioni sanitarie annunciano ancora giorni di fuoco per i pronto soccorso di tutta la Lombardia. (RAPPORTO INFLUNET)
Dall’inizio dell’anno, il PS di Varese ha visto un aumento considerevole dei casi “critici”, pazienti che hanno bisogno di ricovero: « Solo il 2 gennaio abbiamo registrato un iperafflusso che ha superato le medie con 205 persone – spiega il dottor Saverio Chiaravalle, primario del PS all’ospedale di Varese – Negli altri giorni siamo sempre stati attorno ai 170 utenti, che sono la nostra media. Ciò che sta ingolfando l’attività è il tipo di paziente: un quarto dei casi è ultraottuagenario e la media degli over 65 anni è passata dagli abituali 34,2% ai quasi 40% di questo periodo tra il 23 dicembre e il primo gennaio. La maggiore gravità è confermata anche dall’incremento dei codici gialli passati dai 9,8% abituali al 12,5% e dai tassi di ricovero aumentati dalla media annuale del 17% fino al 20,1% di questi giorni. Questi sono pazienti critici che vanno ricoverati».
L’ospedale di Varese ha affrontato l’emergenza chiedendo di poter disporre dei fondi eccezionali messi a disposizione dalla Regione per fronteggiare l’emergenza influenza: sono stati aperti 10 letti subacacuti in più ( 40 posti letto totali) 7 letti in più in geriatria ( 4 durante le feste e 3 da oggi) e altri 10 letti subacuti in più alla Fondazione Borghi di Brebbia. Nonostante l’aumento dei letti, in pronto soccorso si sono accumulati sino a 70 barelle e i pazienti sono rimasti in attesa del posto in reparto anche oltre le 48 ore: « L’ospedale ha attivato un supporto interno – spiega Chiaravalle – Personale medico e infermieristico di Medicina e Geriatria sono venuti in PS per curare i pazienti “già chiusi” cioè quelli in attesa di un posto in reparto. Questo aiuto ha agevolato il nostro personale che si è potuto dedicare ai nuovi arrivi».
L’aiuto degli altri reparti è stato fondamentale anche se medici, infermieri e personale ausiliario del PS hanno dovuto saltare riposi e ferie: « Rispetto allo scorso anno abbiamo 4 medici in meno. Tutti stanno dando il massimo e per questo voglio ringraziarli».
Il caos di Varese non è isolato: l’influenza ha messo a dura prova anche i PS degli altri ospedali dell’Asst Sette Laghi. A Cittiglio si è passati dagli abituali 70 pazienti di media ai 96 del periodo natalizio, a Luino da 45 a 60, a Tradate da 120 a 140.
Visto l’intasamento del PS, all’ospedale di Varese è scattato il piano di supporto con la sospensione dell’attività chirurgica programmata.
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