“Gli ospedali hanno ancora bisogno dei privati”
E' la sintesi emersa dal convegno che si è svolto domenica al teatro di Varese, organizzato dal Circolo della Bontà. Poi, laboratori per bambini e concerti
Gli ospedali pubblici tornano ad avere bisogno del contributo dei privati (donazioni, lasciti) per mantenere inalterati i livelli di assistenza erogati. Fu così nei primi anni del ‘900, sarà così sempre di più inoltrandoci nel secondo decennio del terzo millennio. Ci sono risorse disponibili e soprattutto “ci si può fidare” del donatario? Risorse disponibili ce ne sono: si calcola che le 2020 in Italia patrimoni mobili e immobili per 105 miliardi resteranno senza eredi. Lo hanno chiamato il tesoro della solitudine. Utilizzarlo per migliorare, non nella qualità clinica, che compete allo Stato, ma nella umanizzazione delle cure dell’assistenza, che è interesse di tutti, sarebbe cosa buona e giusta. E’ la differenza tra curare e prendersi cura. Non a caso gli inglesi usano due verbi diversi per due concetti apparentemente simili. A intermediare i rapporti tra chi dona e chi riceve provvedono soggetti senza fine di lucro “affidabili, credibili, rappresentati da esponenti della società civile”. Per lo più imprenditori è professionisti.
E’ stato questo lo scenario della giornata organizzata dalla Fondazione “Il Circolo della Bontà” che sostiene gli ospedali di Varese, del Verbano, di Cuasso e Tradate.
Al tavolo di un convegno un giurista Fabio Bombaglio, una psicoterapeuta Marta Zighetti, la presidente della Fondazione Humanitas Giuliana Rocca, Adele Patrini e Ambrogio Bandera di Caos e Avo.
«Dall’incontro sono emersi indirizzi di alto profilo che pensiamo di pubblicare perché costituiscano motivo di riflessione per l’intero mondo del volontariato» ha commentato Gianni Spartà, presidente della Fondazione varesina.
Nel pomeriggio poi svago per decine di bambini con lo spettacolo “Che Paura di Spavento!” a cura di Compagnia della Tempera e il laboratorio “ATTORISSIMO ME… giochiamo a fare Teatro” dove Vania, Lucia, Lara e Santina hanno fatto attività di improvvisazione teatrale per bambini.
In serata infine, concerto degli Skassakasta, la band del giornalista Gianluigi Paragone, che ha contribuito alla raccolta fondi, con la partecipazione straordinaria di Giovanni Daverio, direttore generale della Sanità lombarda.
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