Liti e polemiche in soffitta, Antonelli: “Il Baff è troppo importante”
Si terrà dal 5 al 12 maggio. L'amministrazione ha confermato il budget dello scorso anno ma fa un appello ai privati. Munari: "Sarà un festival con tanti eventi all'aperto. Speriamo nel mecenatismo"
Messe da parte le polemiche si è cominciato a lavorare alla prossima edizione del Busto Arsizio Film Festival, edizione 16.
Il diverbio tra Alessandro Munari, presidente della film commission e patron del festival, ed il sindaco Emanuele Antonelli è passato in secondo piano davanti ad un rapporto che li lega dai tempi delle scuole superiori: “Lui era quello che protestava sempre e per cose che per me erano incomprensibili, non è cambiato da allora – racconta Antonelli – io invece, che avevo un carattere docile e remissivo, oggi sono peggiorato molto. Ecco perchè ci siamo scontrati”.
L’edizione 2018 si terrà a maggio, dal 5 al 12, e sarà un festival il più aperto possibile alla città: «Abbiamo scelto queste date sperando nel fatto che si possano fare più eventi all’aperto – ha detto Munari – perchè il festival è di tutta la città».
La squadra non cambierà con Steve Della Casa alla direzione, la preziosa collaborazione dei volontari dell’Icma (che quest’anno spegne dieci candeline, ndr), Paolo Castelli, Minnie Ferrara e tutta la truppa che ogni anno, per una settimana intera, segue tutta l’organizzazione.
Alessandro Munari racconta così questa nuova edizione: «Il cartellone è ancora in fase di definizione. Stiamo stringendo un accordo con il cinema Anteo, abbiamo sempre aperto il dialogo con Elisabetta Sgarbi e la Milanesiana – racconta il patron -. Sarà un festival a basso budget ma di alto profilo culturale come sempre. L’amministrazione siè mossa per continuare questa manifestazione ma sappiamo bene che non basta e per questo speriamo nel ritorno del mecenatismo per questo festival. Servono imprese che investano nel Baff».
Il sindaco Antonelli ringrazia e si scusa: «L’amministrazione c’entra veramente poco e mi vergogno di questo, soprattutto in termini economici. Quello che il festival dà a busto è molto di più di quello che facciamo noi come Comune». Sarà di 57 mila euro il contributo dell’amministrazione comunale all’evento, stessa cifra dell’anno scorso, mentre il costo complessivo dell’evento è stimato attorno ai 14o mila euro.
L’assessore alla cultura Manuela Maffioli è certamente più entusiasta: «Condivido e rilancio l’appello al mecenatismo, cosa che faccio sin dall’inizio del mio incarico. Sto cercando di legare sempre di più i miei due ruoli tra cultura e commercio/industria/artigianato perchè sono convinta che siano davvero legati. Solo con la presenza del privato si puó fare eventi di punta. Qui gli artisti vengono gratis anche dall’altra parte del mondo e questo significa portare il mondo qui e Busto nel mondo. Non va sottovalutata, inoltre, l’importanza delle sale cinematografiche d’essai e il coinvolgimento delle scuole».
La direttrice dell’Icma Ferrara: «Il Baff è di grande importanza per la scuola di cinema sia per il coinvolgimento degli studenti che dal punto di vista didattico con masterclass di grande livello e approfondimento, una manna per gli studenti. Quest’anno celebreremo al Baff i 10 anni dell’Icma».
Purtroppo non è potuto essere presente don Davide Milani, presidente della Fondazione ente spettacolo il quale si è scusato dell’assenza ma ha confermato la fattiva collaborazione.
Steve Della Casa ha, infine, anticipato qualcosa del festival che verrà: «L’impianto del festival è sostanzialmente riconfermato in toto. Quello che posso anticipare è che ci sarà un omaggio a Montalbano e per questo ho già attivato un canale con Carlo Degli Esposti, il produttore, per capire come il Baff possa rendere omaggio a questa serie televisiva che ci fa compagnia da 20 anni».
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