Con pesci e pane integrale la pausa pranzo è salutare
Non sempre è facile riuscire a mantenere un comportamento sano quando si mangia fuori casa: ma il corso Tigros di lunedì 15 gennaio 2018 ha dato alcune informazioni importanti

Non sempre è facile riuscire a mantenere un comportamento sano quando si mangia fuori casa: ma il corso Tigros di lunedì 15 gennaio 2018 ha dato alcune informazioni importanti sulle abitudini che aiutano a migliorare il rendimento sul lavoro e a prevenire le malattie legate ad un’alimentazione errata.
Protagonista della lezione è stato il dottor Daniele Calandrino, Medico Chirurgo Specializzato in Medicina del Lavoro che insieme allo chef Alessandro Columella, del ristorante Buongusto TIGROS di Solbiate Arno hanno spiegato nel concreto come un’alimentazione sana ed equilibrata fa stare meglio anche sul posto di lavoro .

Il primo, fondamentale, punto di partenza è il tempo: «avere poco tempo fa male all’organismo e alla salute, senza contare che per raggiungere in fretta il tempo di sazietà si tede a mangiare alimenti ipercalorici». Spiega Daniele Calandrino. Il minimo consentito è mezz’ora, meglio un’ora piena: «L’ideale è mangiare in compagnia, perché da sei si finisce per avere a che fare con lo schermo. Poiché nel momento del pranzo si vuole distrarsi in qualche modo, e parlare con qualcuno è il modo piu sano».
Ma è importante avere comportamenti adatti a seconda del lavoro che si svolge: ogni lavoro infatti richiede un certo numero di energie, per questo fornirne al nostro corpo meno calorie del necessario o superare eccessivamente la soglia di quelle richieste può avere effetti collaterali sulla salute oltre che sul buono svolgimento delle proprie attività lavorative.
Una dieta corretta per i lavoratori deve prendere in considerazione sia le proprietà energetiche e nutritive dei vari cibi, sia il tipo di lavoro svolto (sedentario, vario, leggero, pesante). Ma anche l’ambiente in cui viene svolta la professione in considerazione di temperatura e umidità; gli orari e le attività extra lavorative quali lo sport, il secondo lavoro e gli hobby. «Un’ottima regola, valida per ogni situazione lavorativa, è quella di avere una dieta varia, fatta di pasti, consumati nella pausa pranzo, leggeri, nutrienti e non troppo abbondanti – spiega Calandrino – e prevalentemente costituiti da carboidrati, legumi, frutta, verdura e con un adeguato apporto idrico, ed è consigliabile favorire il consumo di cibi integrali, ricchi di vitamine, sali minerali e acqua».
LA RICETTE
Ad aiutare il dottor Calandrino, nello spiegare tre ricette concrete, non poteva che esserci lo chef Alessandro Columella, del ristorante Buongusto Tigros di Solbiate Arno, che vede il suo picco di lavoro proprio in pausa pranzo e che da sempre dà priorità a ricette salutari e ricche di ingredienti freschi.

La prima ricetta è stata un’Insalata ai 5 cereali: realizzata con i mix 5 cereali solitamente in vendita nei supermercati, vede come componente proteica e grassa una dose di lenticchie mignon e un formaggio utilizzato anche nelle diete ipocaloriche, il quartirolo. E l’apporto di verdure non solo colorate e croccanti, ma anche molto salutari, come il sedano e il peperone. Una ricetta che si può preparare la sera prima, condendola semplicemente all’ultimo momento.

La seconda ricetta è un sandwich con pane cornspitz, con crema di avocado, caprino e speck: un piatto comodo, ma facilmente digeribile anche grazie al pane integrale, e adatto anche chi è costretto a fare molti spuntini per arrivare al fabbisogno giornaliero.

Tra gli ingredienti meno noti c’è l’avocado, che qui è servito in una crema che vede, oltre all’avocado frullato con il limone, del caprino. A completare il tutto, qualche fetta di speck, di pomodoro e persino di spinacino fresco: «Per dare un tocco croccante e fresco» spiega Columella.
La terza ricetta era un rollè di salmone con finocchi, cavolini di bruxelles e crostini di pane nero: «Adatto per chi fa attività sedentarie, perché ha un inferiore apporto di carboidrati, e un componente solo apparentemente grasso, cioè cattivo: il salmone. Che al contrario apporta dei grassi fondamentali per la salute, e per l’attività cerebrale».

Un rollè – cioè un arrosto farcito – che può essere preparato con un po’ di manualità, preparando il ripieno (di trota salmonata o spezie varie) o «Se si vuole, semplicemente acquistandolo proprio nella pescheria di Solfiate».
Un arrosto gustoso ma leggerissimo nella preparazione, visto che è cotto con l’aiuto di succo di limone e erbe (aneto in particolare), sale e pepe ma pressoché niente olio, solo un goccio. Il salmone ripieno cuoce poi a 180 gradi per 25 minuti.
Una soluzione non velocissima, ma geniale anche per chi non ha grande dimestichezza con il pesce: il risultato infatti è una sorta di gustoso “bonroll” di pesce, facile da mangiare e gustoso. Il piatto è stato servito con finocchio e broccoletti saltati, nonchè crostini di pane.
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