Prealpi Servizi attacca Varese: “Sui depuratori scelte incomprensibili e dannose”
Il presidente Malnati e il consigliere delegato Pedroni criticano la politica idrica del Comune di Varese: "L'amministrazione sta deliberatamente ostacolando il servizio idrico provinciale"
«Non vogliamo polemizzare, ma la decisione del Comune di Varese di abbandonare le Società di tutela del Lago di Varese e dell’Olona ci lascia perlomeno perplessi».
Il presidente di Prealpi Servizi William Malnati e il consigliere delegato Marcello Pedroni, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la sede della società, hanno voluto puntualizzare la loro posizione sulla recente decisione di Palazzo Estense in merito alle due partecipate, essendo Prealpi Servizi parte in causa in qualità di ente gestore dei due depuratori al servizio della città capoluogo.
Le due Società di tutela, insieme agli altri ex consorzi operanti in provincia, sono anche socie di Prealpi Servizi alla quale hanno affidato da anni la gestione di tutti i loro impianti di proprietà. Proprio le due realtà, la società di tutela delle acque dei laghi di Varese e Comabbio e quella del fiume Olona, hanno diffidato l’amministrazione varesina dall’attuare la delibera approvata nell’ultimo consiglio comunale del 2017.
«Per il nostro settore, che già attraversa un periodo travagliato e di mutamenti si tratta di una scelta unilaterale che ingenera ancor più confusione – afferma Pedroni – e della quale è difficile capire il senso».
«Vorremmo che venisse chiarita la ragione di questa scelta che solo Varese ha ritenuto di dover assumere – aggiunge Malnati – a differenza degli altri comuni che partecipano alle due società. Dal punto di vista pratico non riusciamo a capire quali conseguenze potrebbe avere, se non quella di creare difficoltà allo svolgimento del servizio, anche attraverso il venir meno di risorse economiche rilevanti in una fase particolarmente delicata».
«Da tempo si è iniziato un percorso che mira a razionalizzare il servizio idrico con la costituzione di un unico soggetto gestore – prosegue Pedroni – ma decisioni come quella assunta dal comune di Varese non facilitano certo il compimento di tale percorso perché introducono nuovi elementi di instabilità. Peraltro lo stesso Comune di Varese, attraverso la sua partecipata Aspem, si è opposto con tanto di ricorso al TAR alla nascita del gestore unico Alfa Srl non volendo cedere la gestione degli acquedotti. Ora vuole passare immediatamente il servizio di depurazione alla stessa Alfa in modo unilaterale. Ma Galimberti & C. conoscono il significato del termine coerenza?».
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