Senzatetto trovato morto alle Officine FS
Altri occupanti dell'ex stabilimento ferroviario dismesso hanno dato l'allarme
Un senzatetto che viveva nelle ex Officine FS di Gallarate è stato trovato morto nel pomeriggio di oggi martedì 9 gennaio.
L’uomo era privo di documenti, ha un’età di circa 50 anni ed era conosciuto da altri senzatetto con il nome di Giorgio o Gheorghe. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Gallarate, i vigili del fuoco e il 118 con ambulanza e auto medica, ma per l’uomo – cittadino rumeno – non c’era più niente da fare. Chiedeva l’elemosina da alcuni mesi in Largo Camussi, in centro a Gallarate.
A dare l’allarme sono state – intorno alle 16.20 – altre persone che fanno parte della “comunità” di senzatetto che vive nelle ex Officine FS di via Pacinotti, un’ampia area di proprietà delle FS, dismesso dal 1998, e negli immediati dintorni. L’uomo era conosciuto (leggi la storia qui) da altri degli occupanti che vivono negli edifici, in alcuni casi ridotti quasi a macerie dopo le demolizioni degli anni scorsi. Hanno riferito ai carabinieri che negli ultimi giorni aveva accusato alcuni problemi di salute. Nei giorni scorsi le temperature non erano particolarmente rigide, mentre potrebbero aver influito qualche problema con l’alcol. Il decesso è stato constatato sul posto, è arrivato anche il medico legale della Procura di Busto Arsizio.
Le officine FS di via Pacinotti, chiuse a fine anni Novanta, sono da almeno due lustri occupate da senzatetto che hanno riutilizzato molti degli spazi, in particolare dell’area degli ex spogliatoi e uffici. Una “comunità” che è arrivata a contare decine di persone, che non hanno possibilità di trovare altro alloggio e vivono di elemosina e di espedienti. Negli ultimi dieci anni la loro presenza è stata fonte di molte polemiche, da parte di alcuni residenti e di una parte della politica. Numerosi gli “sgomberi” richiesti dalla proprietà (Gruppo FS), ma di fatto sempre inefficaci, visto che dopo pochi giorni gli edifici (che erano anche stati semi-demoliti) tornavano utilizzati come alloggi di fortuna. All’opposto spesso si è discusso sulla necessità di avvicinare e trovare soluzioni per i senzatetto: in passato alcune risposte erano state attivate almeno per i minori, mentre una curiosa sperimentazione era stata avviata dall’avvocato Pietro Romano, che aveva fornito un camper oggi abitato da due persone senza casa.
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