I vandali nel rifugio del bosco
Neppure di fronte alla magia di un luogo unico si fermano gli incivili che questa notte hanno devastato la “casa nel bosco” rimessa a nuovo anni fa da un volontario

Basta un piatto di spaghetti lasciato la notte sul tavolo per mettere di cattivo umore una comunità.
Capita persino in famiglia, quando trovi la cucina in disordine al risveglio, dopo che i figli hanno fatto casino la sera prima. Se poi, invece dei figli, in casa ti sono entrati vandali, allora le cose cambiano.
Questo hanno provato un gruppo di amici, volontari della squadra antincendio di Orino, quando stamane, durante la prima uscita dell’anno nei boschi, hanno trovato non solo sporca, ma anche vandalizzata la piccola baita che si trova al Pian delle Noci, un piccolo falsopiano che si trova quasi alla mezza distanza dal paese al Forte di Orino.
La casetta, alcuni anni fa, venne ristrutturata grazie al lavoro di un volontario che a sue spese, e aiutato da alcuni amici, rimise a posto questo luogo davvero magico, rendendolo disponibile a quanti si fermano per un minuto di riposo dopo una passeggiata o per passarvi la notte. Tutto gratis. Tutto in mezzo a quei boschi che altri volontari, poche settimane fa, difesero dal tremendo incendio a qualche centinaio di metri da qui.
Era – ed è – la casa di tutti.
Questa mattina gli spaghetti al pomodoro erano addirittura appiccicati ai muri, vicino ad una Madonnina appesa, e sui tavoli all’interno e all’esterno dell’edificio c’erano sporcizia, spazzatura lasciata ovunque, tovaglioli di carta, piatti di plastica e contenitori sparsi qua e là. Un gruppo di persone ha passato la notte qui, lasciando il posto in condizioni pietose.
Il sindaco ha parlato di atto vandalico, e subito dopo, insieme ai volontari, l’immondizia è stata radunata nei sacchi e riportata a valle a braccia.
Scrive su Facebook un vecchio amico della redazione di Varesenews, Federico Raos, suturo delle foto:
Pian delle noci questa mattina. Vergognatevi e comunque sappiate che per ogni vandalo ci sono dieci volontari che amano questi posti. Io inizio l’anno pulendo e ne sono orgoglioso
Era bello sapere dell’esistenza nel bosco di un luogo immune a certe brutture frutto di un modo di pensare superficiale e poco rispettoso, se non degli altri, perlomeno della natura e dell’ambiente in cui è immerso; un posto a disposizione di chiunque volesse passare anche solo qualche ora ad ascoltare la natura, e addirittura complice di molti momenti di felicità, come le dediche sul libro dei ricordi testimoniavano.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del paese e dei social, e ora tutti si chiedono chi siano i responsabili.
Perché come nelle migliori famiglie, dopo l’arrabbiatura vengono le responsabilità. E con esse i castighi.
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