I bambini scoprono la cultura russa tra giochi e laboratori

Un progetto unisce gli Istituti Scolastici Superiori Olga Fiorini al centro accademico bilingue “Anton Cechov” per una serie di corsi rivolti a grandi e piccini

bambini laboratorio scuola

“Voi non capite niente della Russia”, esclama con una punta di risentimento il poeta Gorčakov alla sua accompagnatrice italiana Eugenia, in una memorabile sequenza del film Nostalghia (1983). Il titolo di questa pellicola – realizzata dal maestro del cinema russo Andrej Tarkovskij – si riferisce a quel particolare stato d’animo che accomuna ogni essere umano quando si ritrova per tanto tempo lontano da casa, e nello specifico dà risalto alla complessità del sentimento nostalgico russo, in cui cultura, passato, radici affettive e luoghi cari restano sempre indissolubilmente ancorati, anche se con un velo di compassione e tristezza, a colui che si allontana dalla madre patria.

Solo nella nostra città, dei 7886 stranieri registrati nel 2017 come residenti a Busto Arsizio, 416 risultano essere di origine Ucraina e 65 provengono dalla Federazione Russa. Una comunità strettamente intersecata alla nostra, ma che minaccia di appiattirsi di fronte ad un paradigma culturale profondamente diverso e predominante come quello italiano. È quindi degna di nota la recente iniziativa degli Istituti Scolastici Superiori Olga Fiorini: avviare un progetto di ampio respiro mirato ad un approccio alla lingua e alla cultura russa; e aperto a tutte le età.

Il progetto è stato concesso grazie alla fresca collaborazione con il centro accademico bilingue “Anton Cechov” di Busto Arsizio, da anni impegnato in corsi di formazione e preparazione per esami di certificazione di lingua rivolti ad adulti e bambini.
Ai corsi del centro Cechov approdano infatti candidati con aspirazioni sempre diverse: insegnare ai figli piccoli una lingua complessa e promettente dal punto di vista delle opportunità future, accompagnare bambini di origine etnica diversa nel superamento del disagio iniziale durante l’inserimento nel nuovo contesto scolastico, completare e arricchire la propria conoscenza delle lingue straniere, affinare usi e consuetudini linguistiche in un ambiente che si prende cura della tradizione, senza mai trascurare le singole identità etniche e culturali – da rispettare e proteggere.

La settimana dal 10 al 17 febbraio è caduta la festività russa più allegra e colorata dell’anno: Maslenitza, una festa popolare di origine slava, celebrata con maschere carnevalesche, giri in slitta sulla neve, balli popolari e cibo tipico russo. Il centro bilingue ha impegnato per gran parte del semestre i suoi giovani allievi nell’allestimento di uno spettacolo teatrale che ha coinvolto parenti e amici nel clima di festa tipico di questo periodo.

I docenti qualificati sono tutti madrelingua: un aspetto da non sottovalutare se si cercano la genuinità e la ricchezza d’incontro che si aspirerebbe di trovare soltanto durante un viaggio esotico. E forse è proprio grazie alla condivisione della bellezza e dell’orgoglio per la propria cultura con gli altri che si può abbattere il velo di tristezza della nostalghia di Tarkovskij una volta per tutte.

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Pubblicato il 19 Febbraio 2018
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