Franco Tosi di nuovo a rischio chiusura, l’allarme del sindacato

La Fim Cisl chiede un incontro urgente con il ministro Calenda per riaprire il tavolo sulla storica azienda metalmeccanica legnanese; «il rischio che Legnano perda un simbolo sempre più reale»

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«Vogliamo che il ministro Carlo Calenda ci riceva. Non possiamo perdere altro tempo. Pena la perdita di un perno della storia industriale di Legnano e di tutto l’Alto Milanese».

E’ quanto dichiara Christian Gambarelli, segretario generale della FIM Cisl Milano Metropoli alla vigilia della mobilitazione che si terrà domani a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), tesa a sbloccare l’impasse in cui è entrata la Franco Tosi di Legnano per quanto concerne la questione delle aree.

«L’altro giorno – racconta Gambarelli – è saltato l’incontro tra il titolare dell’azienda e il Commissario straordinario Andrea Lolli. E’ un fatto grave, oltre che preoccupante, che ha avuto subito ripercussioni negative rispetto alla possibilità, più volte manifestata, da parte della famiglia Presezzi di abbandonare Legnano e portare tutta l’attività a Burago Molgora».

«E’ chiaro che la cosa ci allarma – sottolinea il sindacalista – tanto più dopo che Presezzi ci esplicato la possibilità che la carpenteria della Tosi, che ad oggi impiega una parte significativa di addetti, venga trasferita a breve in Brianza. Se così fosse, inizieremmo a perdere il cuore pulsante dell’azienda in termini produttivi».

E’ alla luce di questo scenario assai delicato che la FIM CISL ha immediatamente convocato un’assemblea straordinaria nel corso della quale si è deciso di organizzare un presidio di protesta nella capitale sotto al MISE.

«Auspico la massima partecipazione – ha detto Gambarelli – così da far sentire forte la nostra voce. Servono risposte precise entro marzo, non si può ancora tergiversare. Diversamente il rischio che tra poco più di due anni Legnano perda la sua fabbrica simbolo diventerà sempre più reale».

«Ognuno deve fare fino in fondo la propria parte – aggiunge Beppe Oliva, responsabile Welfare della Cisl Milano Metropoli, nonché punto di riferimento della Cisl per l’Alto Milanese – sono convinto che solo così questa vicenda potrà avere quell’epilogo positivo in cui tutti noi speriamo. Proprietà, commissario, amministrazione comunale, parti sociali, ciascuno dovrà agire in modo responsabile, tenendo ben presente cosa rappresenta la Franco Tosi per questo territorio: un bene che viene prima degli interessi di parte».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2018
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