Per la banda Jovanovic pene fino a 3 anni e 3 mesi e confische per 700 mila euro

Il gruppo era dedito a furti nei confronti di facoltosi uomini d'affari con una modalità fraudolenta. Accolte le richieste di patteggiamento per tutti e 10 i componenti

nadia calcaterra giovanni antico gianluigi fontana

Hanno patteggiato pene da i 3 anni e 3 mesi in giù, tutti i componenti della banda di ladri internazionali appartenenti al clan nomade degli Jovanovic, da molti anni residenti a Busto Arsizio e zone limitrofe e finito in manette nel settembre del 2017.

La banda, sgominata da un’indagine della Guardia di Finanza di Busto Arsizio con il coordinamento del sostituto procuratore bustocco Nadia Alessandra Calcaterra, era esperta nel furto aggravato dalla modalità fraudolenta ai danni di facoltosi “signori” che avevano l’esigenza di spostare grosse quantità di denaro da uno stato all’altro senza che questi denari potessero essere in alcun modo rintracciati. Il sistema ha una denominaziona araba (Hawala) ed è spesso utilizzata anche dalle organizzazioni terroristiche islamiche per finanziare gruppi armati o cellule terroristiche.

In particolare, il sodalizio criminoso era dedito alla consumazione di reati contro il patrimonio (furto), collegati ad operazioni fraudolente di cambio valuta, realizzati in più Stati attraverso la consegna, agli ignari clienti/vittime – di nazionalità straniera – di banconote contraffatte (recanti la dicitura fac-simile) a fronte della sottrazione fraudolenta del danaro genuino. La Procura è riuscita ad inquadrare il reato come furto e non come truffa permettendo alla Guardia di Finanza di arrestare i componenti ed effettuare sequestri di beni.

Tutti i beni sequestrati (appartamenti, automobili, orologi d’oro con diamanti incastonati) sono stati confiscati. Il valore totale ammonta a oltre 700 mila euro.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Febbraio 2018
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