Lecconotizie.com, una finestra aperta sul territorio
ll direttore Lorenzo Colombo racconta l’avventura partita nel 2011 che ha “colonizzato” Erba e dato vita anche a “Flaneur”, dedicato alla cultura
Lorenzo Colombo è il direttore di Lecconotizie, uno dei giornali che compongono il panorama informativo della Lombardia che aderisce al progetto Lombardianews e ci racconta della sua esperienza alla guida di questo quotidiano.
«Lecconotizie.com, con il gemello Erbanotizie.com e il quotidiano culturale il Flaneur.com diretto da Valentina Sala, sono le tre testate che fanno parte della Salca srl, società composta da diversi soci che non gravitano nel mondo dell’editoria ma che sin dall’inizio hanno creduto nel progetto. Nell’aprile del 2011, in piena crisi, nasce Lecconotizie: un’avventura, una sfida accompagnata da un pizzico di incoscienza. Nel 2013 è arrivato Erbanotizie e successivamente il Flaneur.
Su Lecco e Erba lavorano in modo determinante tre giornalisti, più una serie di collaboratori. Sul fronte amministrativo si fa il ‘mazzo’ (passatemi il termine ma è quello che rende meglio) il presidente Marco Goi, che per la Salca srl svolge con passione un lavoro fondamentale».
Chi sono i vostri lettori? E in che modo venite letti?
«Il target è ampio. Trattando ogni argomento in ambito locale abbracciamo un pubblico variegato e differente, che va dai giovani e giovanissimi fino agli ‘anziani’, che, va detto, lo sono solo anagraficamente perché sempre più sono quelli che hanno imparato a ‘navigare’ e, fermandoti per strada, ti dicono quasi orgogliosamente: ‘Va che lo leggo anche io Lecconotizie!’. Le modalità di lettura sono molteplici, ci sono i fedelissimi che aprono più volte al giorno la nostra Home Page e chi invece ci segue dai Social. Sul fronte device, PC e Mobile si dividono la torta, pochi invece sono coloro che usano il tablet».
Che cosa non deve mai mancare in prima pagina
«L’aggiornamento costante e puntuale. La Home Page deve essere una finestra sul territorio dalla quale deve entrare aria fresca. Poi ovviamente ci sono argomenti e contenuti che incuriosiscono più di altri, la cronaca nera ad esempio, ieri come oggi, è sempre seguitissima».
Come vi rapportate coi social network? Facebook è un pericolo o un’opportunità?
«I social sono uno strumento e come tutti gli strumenti bisogna saperli utilizzare senza demonizzarli ma nemmeno mitizzarli. Va da sé che pensare oggi di lavorare nel mondo della comunicazione senza usare i Social, sarebbe come voler fare l’autotrasportatore utilizzando ancora il carretto col mulo. Quindi Facebook la vedo come un’opportunità».
In che modo il giornale che dirigi si confronta o coinvolge le comunità locali?
«Siamo un quotidiano locale e la regola di dover essere presenti fisicamente sul territorio vale sempre, come ad esempio prendere parte attivamente ad eventi ed iniziative supportandole in qualità di media partner. Poi ci sono iniziative editoriali con le quali cerchiamo di coinvolgere i lettori, come per esempio quella estiva dedicata alla lettura: #chelibrotiportiinvacanza».
Per avere le notizie quanto conta il desk, e quanto la strada?
«Come ho anticipato sopra, stare con e in mezzo alla gente è fondamentale. Conoscere e farsi conoscere, per chi lavora in un quotidiano locale, è determinante. Senza tuttavia perdere di vista il Desk dove comunque il flusso delle comunicazioni e informazioni è sempre più consistente».
Un aneddoto divertente, significativo o curioso della tua vita professionale, e uno della realtà che oggi dirigi: «Mah, si dice che la società che funziona meglio è quella amministrata da un gruppo di persone di numero dispari inferiore a 3, noi siamo in partiti in 10 e, dopo un inizio burrascoso, ci possiamo definire l’eccezione che conferma la regola (intanto sto toccando ferro).
Aneddoti ce ne sono a iosa, tra i più belli uno legato ad un Pesce d’Aprile di qualche anno fa, relativo allo smantellamento del Ponte Vecchio di Lecco (ponte Azzone Visconti) con la fantomatica quanto costosissima “Tecnica a Puzzle”: un consigliere comunale ci cascò in pieno a tal punto che diramò un comunicato durissimo. Più tardi si accorse di aver abboccato diramando una seconda nota stampa sulla quale campeggiava solo la seguente dichiarazione: “Bel Pesce d’Aprile”».
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