Manca un documento ma il supermercato su via Milano va avanti
L'assessore ammette che il Piano Paesistico non c'è, ma dice che ci sono dati in altri documenti. Il Pd è pronto a portare la cosa questione in Commissione Vigilanza e Controllo

Manca un documento obbligatorio, ma il progetto della struttura commerciale di viale Milano va avanti. La questione è approdata in consiglio comunale, martedì sera, e proprio qui è emerso l’inghippo, che però secondo la giunta Cassani non pregiudica la realizzazione della struttura.
La nuova struttura commerciale in viale Milano-via Pompei ha ricevuto il via libera dalla giunta Cassani il 27 dicembre 2017: si tratta di un piano attuativo, cioè di un piano che rende “operativa” una previsione già esistente. Il Pd ha presentato un’articolata osservazione al piano, sollevando anche la questione della documentazione accompagnatoria. Perché l’amministrazione Guenzani, con la Variante al Pgt del 2015, aveva inserito l’area in una zona per cui è richiesta una particolare attenzione. Che si concretizza in un documento obbligatorio, il “Piano paesistico di contesto”.
A sorpresa, però, è stata Forza Italia a riaprire il capitolo in consiglio comunale, rompendo gli indugi con un question time del consigliere Leonardo Martucci. Che – prima di porre la domanda all’assessore (sempre di Forza Italia) Petrone – ha rinfacciato la responsabilità sulla giunta Guenzani, parlando di «ennesimo regalo della passata amministrazione», accusata di aver causato la «perdita dell’ultima cascina lombarda di Gallarate» (abbattuta nel 2016) e di aver spianato la strada al nuovo insediamento.
La mossa forzista non ha comunque distolto il Pd dall’incalzare Petrone sulla documentazione e in particolare sul Piano Paesistico. Petrone ha dovuto ammettere che il Piano non c’è, ma che i diversi elementi che dovrebbero confluire in quel documento sono già presenti nella documentazione – relazioni, tavole – allegata alla richiesta (attuata da un operatore di Moncalieri, che compra il terreno da una società gallaratese). Insomma, non ci sarebbe regolarità formale, ma in sostanza c’è, dice l’assessore all’urbanistica. «L’amministrazione non ritiene di dover procedere alla revoca in autotutela», ha concluso Petrone.
Risposta che non va giù al Pd. «A nessun cittadino che si presenta presso uno sportello comunale e che non abbia con sé una documentazione corretta o completa viene detto “ma sì, fa niente, chiudiamo un occhio”» controbatte provocatoriamente il consigliere dem Giovanni Pignataro. «Tutti sono tenuti a conoscere, ad osservare e far osservare le regole».
Ecco perché il Partito Democratico intende «andare in fondo a questa questione» portandola in Commissione di Vigilanza e Controllo, l’organismo deputato a vegliare sulla correttezza degli atti della giunta. «Chiamiamola, se vogliamo, ‘Operazione Verità’».
Quanto alle responsabilità sulle scelte del precedente Pgt, il Pd ribadisce la sua linea: il Pgt ha confermato l’insediamento (i cui diritti erano di lunga data) ma aveva previsto modalità per attuarlo, rendendola più stringente. «Ogni piano attuativo è connotato da una volontà politica dell’amministrazione che lo approva, a maggior ragione se poi questa tira dritto anche di fronte a quelli che paiono veri e propri dei difetti nella pratica».
A margine della questione – si vedrà quanto centrale – del Piano Paesistico mancante, anche la lista civica Città è Vita ha presentato una sua osservazione, aggiuntiva a quella del Pd. Il consigliere Guenzani ha proposto tra l’altro di «lasciare la siepe esistente su viale Milano e di rivedere la rotatoria (oggi prevista “a biscotto”. Inoltre Guenzani ha chiesto di rendere più stringenti gli impegni per il costruttore a realizzare le opere di viabilità («secondo la Convenzione avrebbe tempo 48 mesi, 4 anni, il centro commerciale potrebbe essere aperto ben prima»). Infine Guenzani ha chiesto di chiedere a garanzia delle opere da realizzare «una fideiussione bancaria di prima richiesta». Più sicura ad esempio della fideiussione assicurativa ad esempio chiesta per il Summer Festival, mai incassata.
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