Settimana della moda, impatto positivo per il turismo
Un'analisi di Camera di commercio di Milano parla di ricavi da 19 milioni

La settimana della moda per il turismo vale 19 milioni di euro. Sono i ricavi per le strutture alberghiere, secondo la stima del Servizio marketing territoriale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza e Lodi su elaborazioni del suo ufficio marketing territoriale, cultura e turismo su dati RES STR Global. Un dato calcolato sull’impatto delle scorse settimana della moda milanese e che tiene conto soprattutto degli effetti positivi sugli alberghi delle zone centrali e di alta categoria in città.
Camere piene, impatto concentrato nei primi giorni di sfilate. L’occupazione camere supera il 90% nei primi due giorni di sfilate per un’occupazione media per gli alberghi, nei giorni della settimana della moda, dell’87%. Concentrati nei primi giorni di sfilate anche i ricavi, da sole le prime due giornate valgono il 39% del totale. Le zone a maggiore occupazione sono le zone di Fiera city (92%), Garibaldi centrale e Buenos Aires (93%) e Centro (91%). Luxury e Upper upscale i segmenti di offerta più apprezzati, con una media del 90%.
“La moda, a partire dalla settimana dedicata a sfilate e nuove collezioni, è un fattore importante di attrattività di Milano – ha dichiarato Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi -. Un’opportunità anche per scoprire e apprezzare Milano come città d’arte, cultura e leisure. Bisogna convincere i turisti a tornare e soggiornare più a lungo anche in regione e nel Paese per approfondire e sperimentare tutte le offerte”.
Secondo Maurizio Naro, presidente APAM (Associazione albergatori Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza):“I primi dati sembrano indicare un’edizione molto positiva. Questo format che coinvolge maggiormente la città dimostra come operatori e semplici turisti apprezzino gli eventi che utilizzano scenari inconsueti. L’importante è riuscire a coinvolgere zone cittadine meno centrali al fine di portare vivacità e ritorni economici anche in periferia. Fondamentale rimane sempre una programmazione attenta e ragionata e la promozione fatta con i tempi giusti e con le modalità adatte ai tempi che viviamo”
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