Il tornitore è più richiesto del cool hunter. I dieci lavori dai nomi più strani
L'elenco è stato pubblicato da Babbel, la piattaforma di apprendimento delle lingue straniere. Secondo Cristina Fornari di Openjobmetis si tratta di figure poco richieste dalle pmi del distretto varesino
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Se siete un cool hunter per trovare lavoro è meglio che frequentiate delle sfilate di moda o ambienti dove si fa tendenza. Invece, se aspirate a diventare un user experience specialist dovete conoscere il web meglio delle vostre tasche. Questi sono solo due esempi di quelle che Babbel, piattaforma di apprendimento delle lingue straniere, definisce «le dieci professioni straniere dai nomi più insoliti». Il resto dell’elenco comprende il chief data officer, l’account manager, l’internal auditor, il wordpress specialist, il web content strategist, l’area supply manager, il community lead e il personal assistant.
Stiamo parlando di figure chiave per sfruttare in tutte le sue potenzialità la quarta rivoluzione industriale, ma sul cui reale impiego in questo momento di transizione ci sono molte discussioni.
«Di quell’elenco ho avuto richieste solo per due account manager e un supply manager. Credo però che sia una questione di tempo perché le aziende stanno facendo ora gli investimenti per la digitalizzazione e quelle figure sono quasi tutte funzionali all’industria 4.o» dice Cristina Fornari, capo area dell’agenzia per il lavoro Openjobmetis spa.
La mancanza di richiesta di quelle figure dipende anche dal fatto che le imprese del territorio sono per lo più medie e piccole?
«Certo, la dimensione di impresa è un fattore determinante. In genere quelle posizioni sono richieste dalle multinazionali. Mentre l’ossatura del distretto industriale di Varese è costituita da pmi, soprattutto se parliamo di settori come il metalmeccanico e il tessile».
Babbel sottolinea l’importanza della conoscenza della lingua inglese per individuare nuove posizioni di lavoro che altrimenti verrebbero ignorate.
«Conoscere le lingue straniere serve sempre, soprattutto in un sistema come quello varesino fortemente orientato all’export. È un elemento fondamentale per trovare lavoro a qualsiasi livello perché anche il magazziniere che riceve bolle in inglese deve essere in grado di leggerle correttamente, così come l’impiegato e il contabile. Nelle società di servizi accade più spesso, ma anche imprese manifatturiere chiedono operai che abbiano una buona conoscenza della lingua inglese per poter lavorare in autonomia. Questo è anche il motivo per cui tante aziende organizzano corsi di inglese per i propri dipendenti».
La domanda è d’obbligo: quali sono le figure più richieste in provincia di Varese?
«In un distretto storico della metalmeccanica italiana, i più gettonati sono i programmatori e gli operatori delle macchine utensili a controllo numerico».
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