Prima di trasferire altro personale in via Daverio, bonificate l’amianto
Un rapporto conferma la presenza della sostanza cancerogena nelle pareti esterne e nelle tubature del riscaldamento della sede distaccata della Provincia. Pandolfo (rls): «L'ente vuole trasferire prima della bonifica altro personale proveniente da via Valverde»
«Nello stabile via Daverio di proprietà della Provincia di Varese c’è amianto nelle pareti esterne e nelle tubature del riscaldamento. Prima di mandarci altro personale, bisogna provvedere alla rimozione». Flavio Pandolfo non è solo il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della funzione pubblica della Cgil ma è anche un architetto, uno che sa leggere i dati relativi al rischio amianto presente negli edifici. Come quelli elaborati dalla società Arcadia Consulting, per conto dello stesso ente provinciale, secondo cui il grado di urgenza della bonifica dello stabile di via Daverio, in una scala da 1 a 6 (in ordine decrescente di gravità), oscilla tra il secondo e il terzo grado, cioè tra una rimozione da effettuare «quanto prima possibile» e una rimozione «programmata nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio».
COSA PROVOCA L’AMIANTO
L’amianto, utilizzato in passato massicciamente nell’edilizia, è una sostanza cancerogena che causa il mesotelioma, un tumore che colpisce il mesotelio, il sottile tessuto che riveste la gran parte degli organi interni. La maggior parte di questi tumori riguarda infatti persone che sono entrate in contatto con questa sostanza sul posto di lavoro.
NON TRASFERITE ALTRO PERSONALE IN VIA DAVERIO
«Quando abbiamo incontrato i vertici politici e dirigenziali della Provincia – continua Pandolfo – abbiamo subito sollevato il problema perché in via Daverio, oltre al personale dell’Ato che già ci lavora, l’ente vuole trasferire prima della bonifica altro personale proveniente da via Valverde: il collocamento mirato disabili e la consigliera di parità».
Il rischio nello stabile di via Daverio, secondo il rapporto, è alto perché l’amianto è stato rilevato nelle pareti esterne e nelle tubazioni del riscaldamento. «È sufficiente che si facciano dei buchi nei muri periferici dell’edificio – aggiunge Giancarlo Ardizzoia, segretario della Funzione pubblica della Cgil – per disperdere fibre di amianto nell’ambiente di lavoro. In una lettera scritta alla Provincia abbiamo chiesto che la bonifica venga programmata all’interno del bilancio previsionale dell’ente con copertura certa, non si puo’ aspettare oltre».
CONVIENE DI PIÙ ABBATTERLO
La preoccupazione del sindacato è che questa situazione si protragga per lungo tempo e che altro personale proveniente da via Valverde venga trasferito prima della bonifica. Nelle assemblee con i lavoratori sono stati resi noti i risultati del rapporto che risale a ottobre. «A conti fatti lo stabile di via Daverio converrebbe di più abbatterlo – conclude Pandolfo – . Risale agli anni sessanta ed è stato già ampiamente ammortizzato. Comunque non si capisce perché la Provincia di Varese, a differenza di altri enti provinciali e comuni, non abbia richiesto i finanziamenti previsti dal ministero dell’Ambiente per gli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto».
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