“Crisi Gallazzi, si attivi anche il Comune”

La presa di posizione dei consiglieri comunali di Partecipare Insieme 2.0 che chiedono al sindaco Galli di intervenire

ditta gallazzi tradate apertura

Dopo l’annuncio dei vertici della Galazzi, azienda chimica di Tradate, di voler licenziare 30 persone, scende in campo anche la politica a sostegno dei lavoratori. Pubblichiamo di seguito la posizione presa da Partecipare Insieme 2.0 che chiedono al sindaco Dario Galli di intervenire.

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Alla Gallazzi di Tradate sono stati annunciati 30 esuberi e i lavoratori sono scesi in forme serrate e prolungate di scioperi a difesa del proprio lavoro. Il confronto tra l’azienda ed i rappresentanti dei lavoratori non trova un punto ragionevole d’intesa, per garantire agli uni e agli altri le necessarie prospettive.

Il metodo migliore per contribuire alla sofferenza di un’attività produttiva locale è quello di restare in silenzio di fronte alle difficoltà che questa sta attraversando.
La politica, in un contesto di economia globale, a partire dalle istituzioni territoriali, deve essere presente e interessata ai problemi che le aziende devono ancora affrontare, pur in un’economia che rispetto agli anni precedenti mostra segni evidenti di ripresa: l’alternativa è quella di vivere un tempo buio dove le persone, i lavoratori, le imprese, l’indotto, l’occupazione vengono messi ai margini, come realtà di secondo piano, problemi che, “per fortuna o purtroppo” riguardano altri, rimandando alla logica dell’assistenzialismo una volta che le vicende siano arrivate all’epilogo.

Oggi, mentre la Gallazzi, una delle maggiori industrie di Tradate con 130 dipendenti, sta attraversando un periodo di difficoltà occupazionale e annuncia il licenziamento di 30 lavoratori, registriamo la completa assenza delle istituzioni locali, che sembrano sentirsi estranee e a disagio di fronte ai temi dell’economia, del lavoro e dell’occupazione.

Nel 2015, la nostra amministrazione si era fatta parte attiva per favorire l’accordo tra le parti sociali della nuova proprietà Gallazzi, la quale si era impegnata ad adottare un piano di reinvestimenti e l’incremento dell’occupazione, con l’aumento da 210 a 385 dei posti di lavoro entro il 2020.

Di fronte a quanto sta accadendo, riteniamo necessario che anche gli attuali amministratori comunali, per quanto di loro competenza, debbano farsi carico del problema, per verificare se e quale ruolo venga richiesto loro ma, soprattutto, per coinvolgere tutto il territorio sulle questioni del lavoro e dello sviluppo.

Ci aspettiamo che il sindaco Galli, titolare della delega per lo sviluppo economico, contatti al più presto le parti interessate dalla vertenza e riferisca in consiglio comunale sulla situazione della Gallazzi.
Ci aspettiamo che venga convocata d’urgenza la commissione che si occupa delle questioni del lavoro, per individuare la linea dell’Amministrazione comunale
Ci aspettiamo che venga organizzata un’assemblea pubblica, con le parti datoriali e le rappresentanze dei lavoratori, durante la quale si possa informare e rendere partecipe l’opinione pubblica circa un problema che rischia di avere ricadute nefaste sull’intera comunità.

Qual è il motivo della crisi? Quante le persone a rischio? Quali le prospettive? Quali i motivi perché il piano industriale del 2015 non si è realizzato?
Il confronto e la risposta a queste domande sono il punto di partenza perché le istituzioni possano elaborare i percorsi di sostegno all’occupazione, alle economie locali, ai lavoratori coinvolti.

Signor Sindaco, nella sua qualità e come titolare della delega al lavoro alle attività economiche e produttive, ci aspettiamo da Lei volontà, presenza e attenzione.

Su questo tema abbiamo presentato una interrogazione urgente, che ci auguriamo trovi risposta al più presto. (Il testo integrale è disponibile sulla nostra pagina fb).

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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da muse

    Beh devo dire che a Tradate i cittadini sono presi in considerazione e non come a Lonate Ceppino dove il Sindaco ha ignorato le grida d’aiuto delle aziende che hanno chiuso senza che il primo cittadino intervenisse in alcun modo. Le minoranze hanno anche fatto una interrogazione consiliare alla quale il Sindaco neppure si è degnato di rispondere. Le aziende che hanno chiuso sono 4 cvhe coinvolgevano circa 400 persone. Non poche per un paese di 5.000 abitanti
    buona serata

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