Giovani falegnami cercansi, «dieci posti sono per voi»
Una ventina di imprese del settore legno ospiti del Centro di formazione professionale luinese. “Opportunità da cogliere”
Una decina di posti di lavoro per i prossimi anni. E forse di più se si contano le aziende presenti alla cena organizzata dal entro di Formazione Professionale di Luino, unico rimasto in provincia di Varese con una vocazione specifica per un mestiere antico e che i giovani faticano a focalizzare come quello della vita: il falegname.
Eppure di richiesta lavorativa, per questa attività vista da molti con un che di romantico, ce n’è. Lo hanno specificato la ventina di aziende invitate alla cena che si è tenuta proprio l’altra sera a Luino, su invito del direttore Silvano Zauli, che ha illustrato i contenuti del corso di falegnameria e le potenzialità della scuola.
Una piccola parentesi riguarda non solo l’abilità e la conoscenza dei professori di questa disciplina – che giungono da esperienze imprenditoriali “pratiche” – ma anche dall’interesse che questa materia ha suscitato perché declinata verso appassionati e “profani”: basti ricordare la buona riuscita dei corsi per falegname destinata agli adulti.
Il punto è che l’offerta di questo “gioiellino” della formazione – presente anche l’assessore provinciale Paolo Bertocchi – si incastra in un contesto territoriale dove le densità di aziende del settore legno non sono comparabili rispetto alle maggiori attività presenti nel Sud della provincia: «Non possiamo di certo spostare la scuola», afferma il dirigente Zauli «dovremo forse cercare di promuoverci meglio in comuni un po’ più a sud, dove c’è sicuramente maggior richiesta di operatori del legno».
Ma certo, iniziative come queste rappresentano un buon inizio per portare a conoscenza delle imprese del territorio la potenzialità di questa offerta formativa
Dai presenti è emersa la richiesta di una decina di posti di lavoro nei prossimi 5 anni, che non è un brutto risultato, considerato che alcune sono aziende individuali, con titolari non più giovani. «Le aziende inoltre hanno giudicato mediamente sufficiente la preparazione dei nostri ragazzi», ha concluso Zauli.
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