Giovanni Allevi torna in città e incanta il pubblico
Il pianista ha fatto tappa al Teatro di Piazza Repubblica sabato 17 marzo per una tappa del suo nuovo tour
Sabato 17 marzo Giovanni Allevi si è esibito al teatro di Varese per la settima tappa del tour che lo vede protagonista in tutta Italia, con i pezzi del suo ultimo album dal titolo “Equilibrium” (uscito il 20 ottobre 2017).
Ad accompagnare Allevi in questo nuovo progetto dagli archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana (composta da sette violini, tre viole, due violoncelli e un contrabbasso). Musicisti selezionati dal pianista secondo il metodo impeccabile dello “squilibrio interiore”. Una scelta che ha regalato un concerto fatto di “un tappeto sonoro” commovente e delicato, molto appropriato alla morbidezza con la quale Allevi posa le dita sui tasti del pianoforte. Nei brani si trova invece, una varia gamma di temi emozionali ricchissimi all’ascolto.
Il concerto si apre con “Flowers”, la cui melodia iniziale viene eseguita con “leggere” note che ben presto si trasformano in una esplosione di sensazioni, anche grazie alla corposa presenza degli archi. Segue “No words”, brano realizzato in occasione del terremoto avvenuto in Umbria il 24 agosto 2016. Un aneddoto che racconta lo stesso compositore rivolgendosi al suo pubblico, “proprio in questi giorni mi trovavo nelle zone del sisma e ho avvertito un senso di dolore e angoscia”. Stati d’animo che si riversano poi anche nell’esecuzione al pianoforte.
Giovanni Allevi introduce i pezzi, si rivolge al pubblico con il suo modo un po’ eccentrico che suscita simpatia e affetto tra gli spettatori. Inizia quindi a suonare “Profumo di te”, il pezzo composto dopo l’operazione subita agli occhi, in Giappone, quando bendato ha dovuto inevitabilmente cambiare il suo rapporto con la realtà, attraverso gli altri sensi. “Oxygen” invece, racchiude un interessante esperimento; la sua ritmica vuole richiamare quella del respiro, è un pezzo veloce che rallenta solo nella fase finale, come al termine di una lunga corsa. Si arriva quindi al finale, nel mezzo c’è anche “Asian eyes”, un pezzo nato da un sogno ricorrente dell’artista. Arriva “Aria per respirare” dedicati a “tutti coloro che vivono in perpetuo stato di ansia”.
Il pubblico lo applaude, Giovanni Allevi concede un bis richiesto a gran voce: è la rivisitazione in chiave funky dell’opera “Te Deum” di Charpentier del 1692. E’ il momento finale, l’orchestra toglie la giacca elegante e lascia spazio solo alla musica. «La musica è l’unico mezzo che riesce spazzar via l’ansia dalla vita quotidiana», ci racconta al termine dell’esibizione con ancora il sudore sulla fronte e il sorriso stampato in faccia.
Foto di repertorio di Raffaele Della Pace
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