“La RSA aperta è cambiata. Ed è molto di più dell’igiene personale”
Dopo la polemica sollevata da Emanuele Fiore, referente del Popolo della Famiglia, sul modello entrato in vigore con la delibera 7769, il direttore sociale dell'Ats spiega servizi e vantaggi
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«Regione Lombardia ha modificato la RSA aperta trasformandola in un servizio per nulla utile all’anziano» Dalle nostre pagine, nei giorni scorsi, Emanuele Fiore, referente locale del Popolo della Famiglia si era lamentato del radicale cambio avvenuto con la Delibera di Giunta di Regione Lombardia 7769 che, di fatto, ha azzerato ore e servizi.
Cosa è successo? « È vero – spiega il direttore sociale di ATS Insubria Lucas Maria Gutierrez – dopo 5 anni di sperimentazione, Regione Lombardia ha rimodulato un servizio che, sottolineo, va a inserirsi tra altri due strumenti: il centro diurno e l’assistenza domiciliare integrata. C’è poi l’assistenza socio assistenziale fornita dai comuni. In questa organizzazione, d’intesa con i gestori dei servizi, la si è voluta modulare su un livello più elevato, che punti a dare assistenza anche al “care giver” fornendo supporto psicologico, per esempio, così come la formazione. Ridurre tutto alla pulizia dell’anziano è molto riduttivo rispetto alla finalità dello strumento».
Quando venne varata, la RSA aperta prevedeva in modo sperimentale un approccio di assistenza. Negli anni i richiedenti sono aumentati in modo esponenziale arrivando a saturare disponibilità economiche ma anche di personale. Così si è rivista la struttura e costruito un percorso “a pacchetti”.
« Ogni richiedente – spiega la dottoressa Ester Poncato, Direttore Dipartimento PIPSS ATS Insubria – deve essere ultra 75 non autosufficiente o affetto da demenza con certificazione per determinato livelli. Smentisco che si siano introdotte forme di accompagnamento a musei o di tipo ludico. Siamo nel campo della riabilitazione motoria, del servizi di nursing a domicilio, di assistenza psicologica. Poi ci sono anche i servizi di Asa e Oss che arrivano a due volte alla settimana. I pacchetti, quindi, vengono tarati in base alle necessità del singolo caso, così da soddisfare il maggior numero di domande andando a intervenire nei casi di fragilità maggiore. Questo è un servizio che prevede dei tetti di spesa ma a cui possono accedere tutti, indipendentemente del proprio reddito».
Per entrare nella RSA aperta occorre una valutazione multipla che coinvolga i diversi attori compresi gli Uffici di piano territoriali. Attualmente sono duemila le persone in carico con questo modello di assistenza fornito da 50 RSA: « Quando entrerà a regime il sistema di presa in carico dei pazienti fragili prevista dalla Riforma – conclude Poncato – anche questo servizio rientrerà nella gestione».
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Una fine sciocchezza cucita ad arte per non dire che sì: le ore di ingiene personale sono effettivamente diminuite.
Dire <> è semplicemente assurdo.
L’ igiene è la PRIMA cosa nella “piramide di maslow” di un anziano: tutto il resto è secondario.
Il supporto psicologico mi fa molto piacere ma SOLO DOPO essere stato pulito: mi sembra abbastanza elementare come concetto.
Regalare un Rolex ad un bambino africano che muore di fame non è solo inutile ma è anche stupido.
Dovrei forse chiedere allo psicologo di farmi i lavaggi mentre gli racconto perchè sono triste?