Presi pusher nel bosco dello spaccio
Gli spacciatori erano avevano ancora 210 g di hashish, 40 di eroina e 40 di cocaina. I due avevano già incassato 400 euro
I tre arresti eseguiti venerdì pomeriggio dalla polizia di Stato nel corso dell’operazione che ha interessato il parco del Rugareto fotografano chiaramente le modalità dello spaccio di droga nei boschi e il suo indotto criminale. Alle 13 circa infatti è scattato il blitz degli uomini del commissariato di Busto Arsizio e della squadra mobile della questura di Varese che avevano preventivamente localizzato il punto preciso in cui una coppia di pusher cedeva la droga a numerosi tossico dipendenti spesso in trasferta da altre province.
A cadere nella rete, dopo un tentativo di fuga, sono stati lo spacciatore principale, un marocchino di 37 anni con precedenti specifici e suo complice, un indiano di 22 anni che aiutava il nordafricano effettuando la consegna delle dosi e il ritiro del denaro.
A loro disposizione c’erano ancora 210 g di hashish, 40 di eroina e 40 di cocaina. I due avevano già incassato 400 € ed erano dotati di bilancino di sacchettini per confezionare le dosi, di tre cellulari e della riproduzione di una pistola destinata a scoraggiare eventuali “malintenzionati”.
Mentre gli agenti effettuavano gli arresti, nel bosco è arrivato un nordafricano con in mano una borsetta da donna: il maghrebino si è messo alla ricerca dei due pusher ma ha trovato i poliziotti che lo hanno bloccato. Nella borsetta c’erano due tablet, un orologi e articoli di bigiotteria che erano stati rubati poco prima in un appartamento a poca distanza dal bosco. Il bottino, che doveva servire a pagare la droga, è stato restituito e il nordafricano, un marocchino di trent’anni con diversi precedenti, è stato arrestato per furto in abitazione e perché rientrato in Italia pur essendo già stato allontanato dal nostro Paese.
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