Si avvicina il referendum per la fusione di Varano Borghi e Ternate
La data ipotizzata è quella del 27 maggio ma mancano ancora una serie di adempimenti per poter ufficializzare la chiamata alle urne
Si avvicina l’ora x per i cittadini dei comuni di Varano Borghi e Ternate che verso la fine di maggio saranno chiamati ad esprimersi sulla paventata fusione dei due paesi in un unica entità comunale.
Se ne parla ormai da tempo ma dopo la stesura dello studio di fattibilità e gli ultimi passaggi nei rispettivi consigli comunali siamo vicinissimi all’atto che potrà dare il via ufficiale all’operazione di fusione: il referendum.
La data ipotizzata è quella del 27 maggio ma mancano ancora una serie di adempimenti per poter ufficializzare la chiamata alle urne. Intanto, però, il dibattito nei paesi si fa sempre più serrato.
La genesi di questa iniziativa arriva dal fatto che tutti i comuni italiani sotto una certa soglia di abitanti sono obbligati per legge a scegliere forme di convenzione o unione dei servizi comunali per razionalizzare i costi della spesa pubblica.
Fatte le dovute valutazioni tra i servizi dei comuni limitrofi le amministrazioni dei due paesi hanno convenuto che l’ipotesi migliore poteva essere invece quella di creare un nuovo comune che li fondesse entrambi: un ente unico con poco più di 5mila abitanti. Una soglia che da sola sbloccherebbe tutta una serie di meccanismi amministrativi che faciliterebbero la gestioni di servizi, trasferimenti e incentivi.
Il nuovo comune avrebbe 5044 abitanti, con una quantità di cittadini varanesi e ternatesi sostanzialmente identica. Lo studio realizzato dai comuni fotografa tutti i dettagli dei vantaggi ottenuti dalla fusione.
Sul piano amministrativo non sembrano esserci dubbi: la fusione porterebbe vantaggi. Qualche criticità ci sarà tuttavia nei primi tempi quando bisognerà costituire il nuovo comune e procedere alla riorganizzazione dei due Comuni con forte impegno degli amministratori eletti e dei dipendenti. Aiuteranno i contributi economici aggiuntivi previsti a livello nazionale ma dovranno essere considerati gli attuali costi fissi e ripensata la gestione dei servizi.
Ovviamente, sul piano “politico” è tutta un’altra faccenda. Unire due comunità non è mai facile. Soprattutto nelle vecchie generazione esiste un aspetto di consuetudine e appartenenza che potrebbe complicare l’operazione.
Inoltre, l’opposizione varanese in Consiglio comunale sta facendo forti critiche anche alla figura del sindaco di Ternate Enzo Grieco, al suo terzo mandato da sindaco e, secondo le parole dell’opposizione, alla ricerca del quarto mandato che potrebbe ottenere solo con la fusione dei comuni.
«Mi sembrano critiche pretestuose – spiega il sindaco di Varano Rosario Calcagno -. La verità è che dal punto di vista amministrativo da questa fusione abbiamo tutti da guadagnare. Per quanto riguarda tutto il resto saranno i nostri cittadini a decidere attraverso il referendum».
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