“Sindaco, dì qualcosa di sinistra”

I lampioni rotti, la caserma Garibaldi, le periferie, il traffico, il Molina, il progetto stazioni, le strisce blu e persino “qualcosa di sinistra”.

Hanno spaziato un po’ su tutti gli argomenti “caldi” della città le domande dell’ultima “puntata” di “9 per 10”, l’evento di Progetto Concittadino – il movimento civico che appoggia la giunta Galimberti ed esprime un assessore, Dino De Simone – per raccontare ciò che ha fatto la nuova amministrazione, attraverso le interviste personali a ogni componente della giunta.

Una serie di serate che si è conclusa con l’intervista al sindaco Davide Galimberti, in uno spazio recuperato proprio dall’attuale giunta Galimberti: lo spazio Yak, di piazza de Salvo, alle Bustecche.

Per lui, 14 domande, 4 in più della normalità del “format”: tanti erano gli argomenti che hanno solleticato i cittadini che hanno scritto all’email diProgetto Concittadino. 

A “dirigere” la serata – che è stata trasmessa in diretta facebook sulla pagina di Progetto Concittadino –  l’assessore all’ambiente Dino de Simone, il consigliere comunale di Progetto Concittadino Enzo Laforgia e, al computer, Mauro Sarzi Amadè.  A porre le 14 domande al sindaco, la giornalista Chiara Frangi.

LA DIRETTA

“IO FACCIO COSE DI SINISTRA”

La formula della serata non permetteva di “svicolare”: 14 domande, ripetute anche su maxi schermo, e 14 risposte. E quando l’interrogato non rispondeva, i solerti “professori” – Mauro Sarzi Amadè e Enzo Laforgia – ritornavano sull’argomento.

Per chi è stato attirato dal titolo, anticipiamo la risposta a quella domanda, effettivamente posta – era la terza – tra quelle giunte via email: «Mi chiedete di dire qualcosa di sinistra, ma io penso che la cosa fondamentale, per comunicare, sia innanzitutto fare qualcosa di coerente. E tutte le iniziative messe in campo da questa giunta sono di sinistra: il recupero di spazi come questi (lo spazio Yak, ex piramide di piazza de Salvo, ndr) sono iniziative di sinistra. Il fatto che le rette scolastiche siano diventate un costo proporzionale al reddito, sono iniziative di sinistra. E anche le iniziative che scoraggiano l’uso delle auto a favore della mobilità alternativa sono iniziative di sinistra».

Ma questa, tra le domande fatte, è stata ovviamente poco piu di un calembour.

Molto più consistenti, invece, le domande sull’esistenza dei “poteri forti” a Varese, su come si esplicherà l'”attenzione ai quartieri” di cui si è parlato molto in campagna elettorale, sugli sviluppi, al di là dei ponteggi, della Caserma “Garibaldi”.

Sul piano del traffico, dove la situazione viabilistica non è cambiata e la pedonalizzazione non è avviata stabilmente: una domanda a cui il primo cittadino ha risposto «Va detto anche che ad una situazione viabilistica immutata, corrisponde il fatto che le auto sono diminuite notevolmente: non perché viene meno gente a Varese, ma perché la gente usa di piu i mezzi pubblici. E a convincerle a farlo è stato il piano della sosta».

Tra le altre domande, anche quella sulle aree dismesse nel cuore della Città: a cui Galimberti ha risposto con una provocazione: «Il recupero del numero delle aree dismesse non sarà di 5, come promesso nel mandato amministrativo, ma si supererà. penso all’area delle stazioni, che è una grandissima area dismessa, abbandonata da decenni e che verrà riqualificata. ma anche davanti a palazzo Estense ci saranno cambiamenti notevolissimi. Il percorso che abbiamo avviato favorirà il recupero di aree dismesse impensabili».

Altri argomenti affrontati infine sono stati Il Molina, la questione del comunicatore esterno, il festival nature Urbane, il progetto stazioni il piano regolatore sociale e  i luoghi per l a comunità islamica.