Devastata (di nuovo) la casetta dell’acqua

A pochi mesi dal precedente, un nuovo episodio di danni. L'assessore: "Più luce e più pattugliamenti, ma non basta"

gallarate generico

Era successo pochi mesi fa, è successo di nuovo: ancora una volta la “casetta dell’acqua” di via Rusanti finisce nel mirino dei vandali. Che anche in questo caso si sono accaniti sul vetro del distributore di snack che affianca l’erogatore di acqua.

(foto Salvatore Benvenga)

Furto o vandalismo? «È un atto di vandalismo», garantisce l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso. Sembra non sia stato rubato alcunchè, è rimasto solo un vetro rotto. Poche le speranze di individuare i responsabili, perché in quella zona non c’è videosorveglianza.

L’episodio in sé è forse poca cosa, pur essendo odioso perché si accanisce su una struttura (privata, su area in concessione) che eroga una sorta di servizio pubblico. L’ennesimo atto vandalico, però, riaccende anche l’attenzione su quella zona – il parcheggio di via Rusnati, i vicoli verso via San Giovanni Bosco – che è (stata) spesso sulle pagine dei giornali, per piccoli episodi di vandalismo, per schiamazzi, persino per l’uso della musica ad alto volume, che secondo alcuni commercianti avrebbe reso impossibile lavorare in zona. E anche per qualche episodio più grave, come il ferimento di un commerciante. Che vengono spesso ricondotti più in generale alla presenza di gruppi di ragazzini che si ritrovano in zona.

«Noi abbiamo potenziato l’illuminazione in quella zona e spostato il contatore per evitare atti vandalici, che avevano colpito anche lo stesso contatore. E facciamo controlli negli orari della Polizia Locale» dice l’assessore Caruso.
Però la zona era già tra le aree “osservate speciali”... «Evidentemente non è stato un deterrente sufficiente. In vista dell’estate aumenteremo anche la presenza della Polizia Locale, anche in quella zona».

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Aprile 2018
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