Fuck the cancer, la terza edizione è a Villa Tatti

Presentata nella sala Matrimoni del comune l'edizione 2018, che presenta due grandi novità

Fuck the cancer, terza edizione

Torna per il terzo anno consecutivo “Fuck the cancer” con due importanti novità.

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Innanzitutto, il cambio di sede: quest’anno l’evento solidale, che ha portato nelle due prime edizioni quasi 100mila euro alla fondazione Giacomo Ascoli, sarà ospitato alla villa Tatti Talacchini di Comerio.

Inoltre, la maratona benefica – Che si terrà nel weekend del 19-20 maggio prossimo – si caratterizza anche per un passaggio di consegne: dalle mani dei ragazzi della Curva Nord del Varese Calcio, che lo hanno ideato e fin qui organizzato in memoria di Erika Gibellini, (giovane tifosa della squadra, che ha lottato a lungo contro la leucemia) a quelle della Fondazione Giacomo Ascoli, cui sono stati destinati fin da subito i proventi dell’evento.

Fuck the cancer, terza edizione

La presentazione, come ogni anno, si è tenuta nella sala matrimoni del comune di Varese: tra i protagonisti, Marco Ascoli, presidente della Fondazione, il sindaco di Varese Davide Galimberti e di Comerio Silvio Aimetti e Massimiliano Gibellini, il papà di Erika, in nome della quale l’evento è nato e continua a dare i suoi frutti di solidarietà.

IL PROGRAMMA

Tanti gli eventi in programma per l’intero fine settimana, pensati per grandi e piccini, che andranno dai gonfiabili a lezioni di yoga, pilates, zumba, baby dance e caccia al tesoro, il tutto animato dalla presenza del Gruppo Alpini Varese e Brinzio, che si occuperanno del banco gastronomico. Tra gli stand dedicati al food sarà presente anche il Comitato dei genitori “Cuore in Day Hospital”, che sfornerà deliziosi panzerotti.

Il programma prevede in particolare:

Sabato 19 maggio, oltre a mettere in scena “L’Oasi dei Piccoli Principi”, quest’anno dedicata al tema “Alla ricerca di Nemo”,  sarà centrata sulla sempre “gettonata” Asta delle maglie di grandi campioni e cimeli di rinomati personaggi sportivi, la cui apertura è prevista lunedì 9 aprile p.v. Le modalità di partecipazione saranno via via dettagliate sulle pagina Facebook e Instagram di “Fuck the Cancer”. La giornata si chiuderà con un grande concerto serale degli “Asilo Republic”, dedicato a Vasco Rossi.

Domenica 20 maggio verrà riproposta “L’Oasi dei Piccoli Principi”, con tanti laboratori creativi a cura dei volontari della Fondazione Giacomo Ascoli, spettacoli, giochi per grandi e piccini, caccia al tesoro e animazione curata da Il Cappellaio Matto. In serata ci sarà un tributo musicale a Ligabue a cura dei “Libera Uscita” e, per tutto il weekend, diretta radiofonica su Radio Village Netwkork.

Il programma dettagliato delle due giornate sarà disponibile sulle pagine Facebook e Instagram dedicate all’evento, nonché sul sito della Fondazione.

Testimonial dell’evento saranno Max Laudadio, il noto inviato di “Striscia La Notizia” che da sempre appoggia questo evento benefico, e l’attrice Sarah Maestri.

I COMMENTI

«Un’iniziativa che è motivo d’orgoglio per l’intera città- ha commentato il sindaco di Varese, Davide Galimberti, affiancato dal vicesindaco Daniele Zanzi – perché la solidarietà è l’elemento fondante del civismo».

Anche Angela Ballerio Ascoli, madre di Giacomo e da sempre anima di questo evento, ha commentato: « siamo onorati di aver ricevuto oggi dai ragazzi della Curva Nord la donazione di questo evento, particolarmente significativa dal punto di vista morale, perché significa pensare al futuro e garantire così continuità ad una grande manifestazione, che si vuole continuare a riproporre in maniera sempre più grande e coinvolgente nel futuro».

L’avvocato Marco Ascoli, padre di Giacomo e presidente della Fondazione, ha quindi precisato: « Le donazioni che abbiamo ricevuto negli anni scorsi dal “Fuck The Cancer” sono state inserite in un capitolo di bilancio apposito, e destinate all’allestimento di camere asettiche sterili, per i bambini ricoverati al Day Hospital onco-ematologico pediatrico dell’Ospedale Del Ponte. Quest’anno intraprenderemo i lavori di ristrutturazione e ampliamento del nuovo reparto, che si chiamerà Day Center pediatrico e onco-ematologico “Giacomo Ascoli” e sarà a servizio di tutti i bambini malati, non solo di tumore, di Varese e provincia. Si tratta di un investimento importante per la Fondazione, nell’ordine dei 600mila euro, per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, per fare grande il nostro ospedale e garantire ai piccoli pazienti eccellenza di cure, in un ambiente protetto, accogliente e amorevole».

Il marchio del “Fuck The Cancer”, caratterizzato da un fiocco rosa con il logo dell’evento, resterà  ufficialmente registrato a nome di papà Gibe ( Massimiliano Gibellini, padre di Erika scomparsa nel 2016) ma, come lui stesso ha dichiarato, «è a nome mio ma appartiene a tutti quanti».

«Quest`anno abbiamo deciso di donare qualcosa di molto più importante e per noi significativo del solo denaro- commentano i ragazzi della Curva Nord –  qualcosa a cui teniamo molto e che ci sta a cuore particolarmente… qualcosa che abbiamo pensato, voluto e creato, cercando di farlo nel migliore dei modi…le due edizioni dell’evento Fuck the cancer, sono state per noi dei veri “colpi all`anima” emozioni forti e di grande soddisfazione. Abbiamo deciso di donare l`evento alla Fondazione Giacomo Ascoli, sicuri di lasciarlo in mani esperte, affidabili ed oneste, per far sì che abbia continuità nel tempo, che non vada mai a scomparire e chissà ,un giorno i nostri figli potranno dire “ah… quello è l`evento creato dai nostri papa`”».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Aprile 2018
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Liz

    Premetto che sono consapevole del fatto di quanto sia grande il contributo che questa manifestazione da alla lotta contro il cancro, ma ogni volta che leggo da qualche parte lo slogan “Fuck the Cancer” mi sento un po’ a disagio. Mi domando se sia chiaro il significato della parola “Fuck” e di quanto sia (a mio avviso) poco adatto per una campagna di awareness. Capisco che sia stata scelta perche possa essere un grido di guerra contro una malattia che lascia in macerie vite, sogni e famiglie ogni giorno; personalmente sono molto sensibilizzata a questa lotta perché ho perso entrambi i genitori di cancro quando erano ancora relativamente giovani e sto studiando per diventare infermiera. Ma sono anche fortemente convinta che ci siano altri termini (magari in italiano, perché no??) che hanno il potere di veicolare lo stesso messaggio senza utilizzarne uno che molte persone come me possono trovare sgradevole o inopportuno. Sono varesotta di adozione da oltre trent’anni ormai, e sono felice di vedere quanto Varese stia diventando un luogo sempre più multiculturale e sono convinta che la nostra “internazionalità” si rispecchi anche nella nostra capacità di utilizzare in modo appropriato una lingua straniera.

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Mah….nella mia vita (come Liz) ho fin troppo avuto a che fare con questa malattia. Qui c’è poco da fottere e da combattere….si ti viene ed è uno di quelli “gentili” allora ci sono possibilità di sopravvivere.
      Ma se ti viene uno di quelli seri conviene come dicono nei paesi anglosassoni sistemare le proprie cose e prepararsi al peggio con o senza la parola “fuck”.

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