“Il nostro tifo per la Openjobmetis? Caldo e appassionato, civile e corretto”
"Il basket siamo noi" ha coordinato la trasferta di Bologna per i tifosi non ultras. Ne parla il presidente Umberto Argieri, già al lavoro per la partita di Torino
Il lato triste della trasferta di domenica scorsa a Bologna, quello degli scontri tra ultras prima della partita tra Virtus e Openjobmetis, è stato già raccontato, sottolineato e sarà nuovamente toccato quando arriveranno i provvedimenti a esso relativi.
La partita di domenica 22 però è stata significativa anche in positivo per il mondo di tifosi che gravita intorno alla Pallacanestro Varese. Da tanto tempo, infatti, non c’era una mobilitazione simile per seguire la squadra biancorossa lontano da Masnago: al PalaDozza erano presenti tra i 150 e i 200 supporters varesini, la maggior parte con addosso una maglietta rossa, che hanno colorato il proprio settore e incitato la squadra dal primo all’ultimo minuto di gioco.
A coordinare la maggior parte dei presenti è stato “Il basket siamo noi” (IBSN), il trust che possiede il 5% delle quote del club ma che è molto attivo anche nella promozione di iniziative come queste, nella scia di quanto – tanti anni fa – faceva l’allora celebre “Basket Club”. Due i pullman che hanno portato oltre 100 persone all’ombra delle “Due torri” in una domenica fatta di turismo e amicizia, oltre che di pallacanestro. «Il nostro progetto, condiviso fin dall’inizio con Pallacanestro Varese, prevede proprio quel modo di tifare che si è visto all’interno del PalaDozza: un sostegno caldo e appassionato ma anche civile e corretto» spiega Umberto Argieri, di recente eletto presidente di IBSN, ruolo ereditato da Luca Thomas Villa.
«Da quando siamo attivi, abbiamo già organizzato parecchie trasferte ma credo che quella di Bologna sia particolare importante. Per la prima volta ci siamo trovati a coordinare quasi 200 persone (comprese quelle che hanno raggiunto la città con mezzi propri ndr) e tutto, per quanto ci riguarda, è filato liscio. Abbiamo visitato la città e pranzato al ristorante evitando – come ci hanno consigliato – di ostentare in modo troppo evidente il fatto che fossimo lì per la partita. Poi ci siamo goduti lo spettacolo sul campo e una bella vittoria».
Nella breve esperienza in trasferta de “Il basket siamo noi” c’è posto anche per un aneddoto particolare, che Argieri ricorda con piacere. «Lo scorso anno andammo a Venezia, sul finire della stagione: eravamo una quarantina e la Reyer ci concesse una fascia di posti esterna alla “gabbia” costruita per i tifosi ospiti. Era la prima volta che accadeva e alla fine ci fecero i complimenti per il nostro sostegno alla squadra».
Un sostegno che non dovrebbe mancare neppure nell’ultima partita in trasferta della stagione (regolare…) quella di mercoledì 9 maggio al PalaRuffini di Torino. «Si gioca di sera e in infrasettimanale, ma ci saremo. E stiamo già organizzando il pullman per raggiungere la città».
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