A piedi da Gazzada per tutta la Valle Olona
Un cammino bello anche se a piedi un po' impegnativo con i suoi 26 chilometri. Caronno Corbellaro, Castiglione Olona, i monasteri di Torba e Cairate, i Calimali meritano di esser conosciuti
La più facile, la più affascinante, la più intrisa di storia (antica e moderna), quella che connette aree diverse della provincia e non solo.
Qui, dopo i Longobardi e un flusso di pellegrini che si dirigevano a Roma, si è sviluppata un bel pezzo di industria che ha portato lavoro e ricchezza a tanti paesi.
Stiamo parlando della pista ciclopedonale della Valle Olona. Ha inizio a Castiglione Olona nella zona della Mazzucchelli, storica azienda da cui nella metà dell’Ottocento nascono gli occhiali che si diffonderanno in tutto il mondo. Ma lungo i 18 km della pista è tutto uno scoprire storie.
Andiamo con ordine però, per vedere come si sviluppa il cammino. Partenza ormai classica dalla stazione di Gazzada. Dopo aver percorso la via Italo Cremona, si prende la strada per Morazzone per proseguire verso il punto di avvio del sentiero Dorsale del parco RTO. Si prende la strada sterrata per Caronno Corbellaro, piccola frazione di Castiglione Olona, la cui piana lascia a bocca aperta. Da lì si vede gran parte del Seprio e si distingue bene il seminario di Venegono. Da Caronno si scende per un ripido sentiero arrivando proprio all’avvio della ciclabile. Fin qui sono poco più di cinque km.
Ci si ritrova in un’atmosfera di viaggio con la vecchia stazione ferroviaria che da Mendrisio portava fino a Castellanza. Era la linea della Valmorea, il cui primo tratto fino a Cairate fu aperto nel 1904, poi progressivamente depotenziata e dismessa il 1977, è stata parzialmente riattivata nei primi anni del Terzo millennio, limitatamente alla tratta Malnate Olona-Mendrisio, onde operarvi episodici servizi turistici con trazione a vapore.
La pista si sviluppa sul vecchi tracciato ferroviario e corre quasi sempre di fianco all’Olona e in partenza proprio sotto Castiglione Olona con la sua splendida collegiata, l’antico borgo e il castello di Monteruzzo.
In tre chilometri e 800 metri si arriva al Monastero di Torba, autentico gioiello recuperato grazie all’impegno del Fai che lo gestisce. Un luogo che è patrimonio dell’umanità riconosciuto da Unesco e un luogo ormai simbolo della nostra provincia.
Da lì in quattro chilometri si raggiunge Cairate, con la sua maestosa cartiera, uno di quei “mostri” che conservano invece tutto il fascino delle vecchie fabbriche. La Valle Olona è popolata di archeologia industriale e in altri paesi questa porterebbe flussi di turisti, ma ne abbiamo di strada da fare in questo settore.
Cairate meriterebbe una sosta per visitare il monastero a lungo chiuso per restauri e ora finalmente accessibile al pubblico.
Il cammino ricalca esattamente la terza tappa della Via Francisca del Lucomagno. Un tracciato che parte dal lago di Costanza in Svizzera e si snoda lungo i Grigioni e il Canton Ticino per poi entrare in Italia a Lavena Ponte Tresa e confluire nella Via Francigena a partire da Pavia.
Da Cairate ci sono ancora circa otto chilometri di strada. Gran parte sono immersi nel verde anche se non si può non notare due grandi opere ingegno dell’uomo: il maestoso ponte che congiunge la valle e un tratto di Pedemontana.
Un punto sosta molto consigliato è lungo il tratto tra Fagnano Olona e Gorla. In questo spazio si trova l’approdo dei Calimali, un’associazione di volontariato che lavora sulle questioni ambientali, e poi un parco dedicato alla cultura dell’acqua.
Ancora qualche chilometro e la pista giunge al suo termine proprio nel cuore di Castellanza. Per chi volesse usare solo mezzi pubblici e prendere il treno a Busto Arsizio, una volta arrivati a Olgiate Olona, nel tratto finale della pista, si consiglia di deviare per via Tovo, poi via Morelli e tutta via Unità d’Italia fino ad attraversare il Sempione e da lì ormai mancano pochi minuti per arrivare.
Un cammino bello anche se un po’ impegnativo con i suoi 26 chilometri, anche se va considerato che a parte la discesa verso Caronno Corbellaro e poi Castiglione, tutto il tracciato è in piano.
Per tutto il percorso, compresa la visita al Monastero di Torba, ci vuole l’intera giornata. Il vantaggio di questo cammino è che lo si può dividere a proprio piacimento organizzando anche un sistema di trasporti che non costringa a rientrare grazie a bus e treni.
ALCUNE INFORMAZIONI PRATICHE
Circondato dai Parchi regionali della Pineta di Tradate e Appiano Gentile, Campo dei Fiori e Ticino, dai PLIS Valle del Lanza, Medio Olona e Bosco del Rugareto, il Parco RTO custodisce, oltre ad un’importante area agricolo-boschiva, anche un vasto patrimonio storico, culturale e monumentale, contribuendo a formare un “polmone verde” all’ interno di una delle zone più urbanizzate della Lombardia.
Un complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, immerso nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati.
Per le visite guidate qui trovate le proposte e qui quelle del Fai per Torba.
TRENORD
Le stazioni di Gazzada Schianno Morazzone e quella di Busto Arsizio si trovano sulla linea S5 di Trenord. Per gli orari, biglietti e costi clicca qui.
CONSORZIO TRASPORTI PUBBLICI INSUBRIA
Qui si trovano le linee per raggiungere Castelseprio, Cairate e altre località
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