Uil: “Morti sul lavoro è un bollettino di guerra”
Danilo Margaritella (Uil Lombardia): «Dopo dieci anni di crisi molte industrie non hanno aggiornato gli impianti. Ridotti drasticamente i controlli»

Con i due infortuni mortali avvenuti nel giorno di Pasqua a Treviglio, dove in un’azienda di mangimi hanno perso la vita due operai, sale a sedici, il tragico bilancio delle morti bianche in Lombardia dall’inizio del 2018.
Un bollettino di guerra che pone per l’ennesima volta l’estrema urgenza del problema della sicurezza sul lavoro che deve essere una priorità assoluta per tutti gli attori coinvolti, non solo a livello lombardo ma anche nazionale. Non bisogna dimenticare poi tutti quegli infortuni non mortali, ma comunque gravi, che hanno ripercussioni permanenti sulle lavoratrici e i lavoratori, ma che non fanno “notizia”.
I dati contenuti nel Registro regionale degli infortuni mortali, alimentato dai dati provenienti dalle Ats, parlano chiaro purtroppo. Sono sedici le morti bianche in Lombardia dall’inizio dell’anno: sei a Milano e provincia, quattro in provincia di Mantova, due in provincia di Bergamo, due in provincia di Brescia, uno nella provincia di Monza e Brianza e uno in provincia di Como.
«Dopo dieci anni di crisi molte industrie non hanno aggiornato gli impianti – commenta Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano Lombardia – quando si fa un contratto a termine non si investe in formazione sulla sicurezza e il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione ha ridotto drasticamente i controlli; dal 2008 a oggi gli ispettori dell’Asl sono stati dimezzati».
Il segretario generale della Uil lombarda torna poi sull’ultimo drammatico incidente mortale avvenuto proprio nel giorno di Pasqua in provincia di Bergamo. «Anche nel giorno di Pasqua ci sono stati due morti sul lavoro nel bergamasco – sottolinea Margaritella – un bollettino di guerra che è ripreso dopo la fase acuta della crisi; servono formazione, impegno delle aziende e sperimentazione di nuove formule: meno tasse per aziende virtuose e certificate sulla sicurezza».
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