Così rinascerà il circolino di Capolago
Una birreria belga completamente rinnovata destinata a famiglie e clientela giovane. L’anno prossimo il rifacimento della corte con la storica fontana
Le serrande marroni e la posizione d’angolo con una gustosa insegna che porta la memoria ai tempi passati: “Cooperativa”. La fontana storica di una frazione, Capolago, circondata dal verde ed essa stessa cerchia di alleggerimento dal cemento della città, con gli ultimi prati rimasti a far respirare la primavera.
In questo rione a cavallo tra lago e capoluogo presto si assisterà ad una piccola rivoluzione: il vecchio circolo – tecnicamente “Cooperativa di consumo tra agricoltori e contadini di Capolago” – sta per rinascere per diventare una birreria belga, una brasserie completamente rinnovata dove sarà possibile dedicarsi una pausa pranzo veloce, un brunch di lavoro o una informale cena serale.
«Nel weekend il locale sarà dedicato ad un pubblico di giovani, ma non giovanissimi, magari famiglie, che qui troveranno quanto di meglio per passare ore in tranquillità», promette Renzo Fiore, presidente della Cooperativa («ma il rinnovo delle cariche è imminente, largo ai giovani»), che ha accompagnato Varesenews in un tour nato dalla curiosità di quel locale chiuso al pubblico, dopo passati non sempre rosei, e che ora sta per ripartire.
Si entra di fatto da un ingresso di servizio, di fronte al parcheggio con quattro-cinque posti auto, anche se in realtà lo spazio per le macchine si trova voltato l’angolo, in un ampio sterrato custodito da un cancello dove troveranno posto una trentina di veicoli.
Fatte le scale si entra in un ambiente un tempo dedicato alla vendita di generi alimentari, di fatto una parte dell’immobile che costituisce uno spazio a sè stante: «Qui sarà possibile, in un secondo momento, arrivare a dotare l’attività di una pizzeria, o di aprire un esercizio autonomo e staccato dalla birreria. Ma si vedrà», spiega Fiore.
Il clou del locale è un’ampia stanza aperto dove troverà posto il bancone; c’è, nel locale affianco, la cucina, e nella parte finale della sala un ambiente separato da un muro maestro che fungerà da rinforzo per i coperti dell’attività.
Quando si apre? «Ancora presto per dirlo, credo per l’estate, sarebbe molto bello già a luglio». E chi sono i nuovi proprietari? «Sono alcuni soci che hanno già un’attività a Varese, si dividono il lavoro tra bar e cucina», aggiunge Fiore, «gente di mestiere».
Il soffitto è a scacchi, alle pareti verrà posata una boiserie in pannelli di legno, per “riscaldare” l’ambiente.
I lavori sono partiti dopo la rescissione del contratto con la gestione precedente, avvenuta lo scorso 14 marzo.
Oltre ai lavori all’interno verrà eseguita la tinteggiatura della facciata che sarà a carico della cooperativa per il 50% dell’importo e l’anno prossimo, nel 2019, sarà la volta del rifacimento della parte esterna, con la massima attenzione per i vincoli urbanistici: siamo nel pieno centro storico e la pavimentazione verrà rimessa a dimora con beole di porfido di Cuasso.
Rimarrà il delizioso e fresco “bersò” di glicine e lei, la vera regina di Capolago, la fontana.
L’ultimo tocco per rinnovare questo luogo potrebbe essere la risistemazione delle cantine: quelle non le abbiamo viste, ma c’è da scommettere che riservino parecchie sorprese: la cooperativa, che conta oggi 80 iscritti, esiste dal 1925, ma nelle carte ci sono tracce di operatività fra i soci che risalgono al 1911.
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