Dalla panchine al vandalismo: “La giunta Cassani sposta i problemi e non li risolve”

Il Pd alla "ricerca delle panchine perdute": viene contestato l'approccio di Cassani su vari temi che riguardano il centro storico, dalla gestione dei disagio alla viabilità, alle scelte per il commercio

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Il Pd di Gallarate va alla «ricerca delle panchine perdute». Come in un romanzo di Proust, le panchine potrebbero essere il simbolo di quel che si è perso – nei decenni, mica solo negli ultimi tempi – nell’atmosfera del centro di Gallarate. Ma  sono anche il simbolo – secondo il Pd – della politica della giunta Cassani, per cui «è uno stile spostare il problema altrove».

La ricerca delle panchine perdute è stato un piccolo tour itinerante. Metà flash-mob, metà conferenza stampa, alla vigilia del weekdn in città. Partita da piazza Risorgimento, uno dei punti – come via don Minzoni – dove sono scomparse le sedute, nel tentativo di allontanare compagnie considerate indesiderate, da un lato i bevitori di mezza età, dall’altro le chiassose compagnie di ragazzini. «Per noi questo è uno scandalo, si segue una politica di sottrazione e non di investimento» dice Anna Zambon, la più giovane dei consiglieri comunali Pd. «Sicuramente non passa da qui la promozione della socialità, questa è una scelta che non fa vivere i luoghi». Per Piazza Risorgimento il Pd invece ribadisce la necessità di un piano di rilancio, che era stato abbozzato (2015-2016), che è divenuto realtà per quanto riguarda il parco giochi aperto nell’estate 2016, ma si è perso sugli altri punti, come il ritorno previsto del mercato di quartiere. Che «sarebbe un dissuasore per certe presenze moleste, ma servirebbe anche ai residenti, perché da quando ha chiuso il Gs tutta questa zona è priva di negozi alimentari», ricorda Giovanni Pignataro.

Nel frattempo il problema delle compagnie di bevitori si è spostato più in centro (ora il gruppo usa le panchine di Piazza Guenzani-via Manzoni: le usa liberamente, non per forza in modo scorretto, ndr). Da piazza Risorgimento a via San Giovanni Bosco e al parcheggio di via Rusnati, altra zona non prova di problemi e segnalazioni: il Pd è passato dal ponticello verso vicolo del Gambero: «In questo posto doveva sorgere il cancello dell’assessore Caruso» dice Pignataro, ricordando una delle soluzioni ipotizzate due anni fa per i problemi di vandalismo e sicurezza. «È il luogo simbolo del fallimento della politica della sicurezza: mai realizzato, sbandierato ma poi non concretizzato».

Nel frattempo gli episodi si ripetono – come alla casetta dell’acqua. Il Pd contesta tutta la politica su questo capitolo ma chiede anche conto di quel che si è fatto o meno: «Chiederemo una commissione sicurezza per capire come stiamo a telecamere, varchi targhe, capire quali sono le politiche» dice Margherita Silvestrini. «Forse accanto al lavoro della polizia locale occorre prevenzione del disagio»

C’è poi il capitolo del rilancio del commercio cittadino. Lo spunto viene dal mercatino francese visto in piazza nel weekend: «Creare mercatini per quanti piacevoli, per quanto esotici, non risolve i problemi del commercio» premette Carmelo Lauricella. «Secondo noi è sbagliato, crea una concorrenzialità che penalizza anche i commercianti locali. Già precedentemente era stato proposto con l’amministrazione di centrosinistra, ma era stata sospesa per evitare la concorrenza agli esercenti». All’opposto il Pd è convinto che si debba ripartire dagli affitti, cercando di «incentivare i proprietari ad affittare a prezzi calmierati».

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Quel che non piace al Pd è anche l’idea di una revisione della viabilità della Ztl. Di una riapertura al traffico di via Mazzini e via Turati (nella foto sopra) si era parlato molto a inizio 2018, a distanza di qualche mese è invece po’ scomparsa dai radar  L’ipotesi in ogni caso viene sempre respinta dai dem: «Riteniamo che per rivitalizzare il centro storico si dovrebbe invece implementare le zone a traffico limitato; si potrebbe agevolare così il commercio di uncentro che si sta invece spegnendo». Quanto al silenzio da Palazzo Borghi, «noi aspettiamo ancora il Piano della mobilità»: 1non esiste una progettualità e un pensiero, ci auguriamo che il nostro insistere li porti a riflettere e prendere spunto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Maggio 2018
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