Fibrillazioni in maggioranza, Busto al Centro si tira fuori: “Noi restiamo in minoranza”
Da più parti si levano voci di un possibile ingresso della lista in maggioranza ma il suo fondatore Gianfranco Bottini frena: "Non c'è sul tavolo l'ipotesi di un ingresso in maggioranza"

«Vorremmo ringraziare chi ci sta dando così tanta attenzione ma non sappiamo chi è il “benefattore”». Esordisce così Gianfranco Bottini, fondatore di Busto al Centro, la lista civica che esprime tre consiglieri comunali di minoranza (Gianluca Castiglioni, il figlio Andrea e Michela Provisione) di fronte alle voci che si rincorrono da qualche giorno su un possibile ingresso della formazione centrista in maggioranza.
Di fronte ai tentennamenti e alle fibrillazioni dei consiglieri eletti nella coalizione che sostiene Emanuele Antonelli i rumors su un possibile canale di dialogo aperto con Bac vengono, però, prontamente smentiti da un politico navigato ed esperto come Bottini: «Non c’è nessun tavolo aperto con la maggioranza e con il sindaco – spiega Bottini – ma la nostra posizione non è mai cambiata in questi due anni. Siamo in minoranza e ci rimaniamo a meno che non occorra un gesto di responsabilità verso la città e non verso i partiti o il sindaco».
Bottini ribadisce che il suo movimento non cerca poltrone di nessun tipo: «Non ci sono interessate fino ad adesso e continuiamo su questa linea – spiega l’ex-forzista – comunque, nonostante continuino a tirarci per la giacchetta credo che non ce ne sia neanche bisogno perchè la maggioranza saprà ricompattarsi e le uniche interferenze, secondo me, potrebbero arrivare dalle segreterie nazionali a causa di quanto sta avvenendo a Roma tra Lega e Movimento 5 Stelle. Le ultime dichiarazioni di Berlusconi mi sembrano abbastanza evidenti».
La maggioranza è, quindi, autosufficiente? «Mi sembra che Busto Grande, al di là di quello che dice il portavoce Sabba abbia dimostrato di non voler chiudere la porta ad Antonelli mentre Fratelli d’Italia, con Lattuada a capo della sezione bustocca, non dovrebbe preoccupare il sindaco».
Perchè si parla ancora di rimpasto allora? «Sinceramente non l’ho capito ma posso dire di essere d’accordo con quanto ha detto Gigi Farioli negli ultimi giorni e cioè che non devono essere i partiti a fare un passo indietro ma il sindaco a farne uno in avanti ponendosi come interlocutore per una sintesi».
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