Il Giro d’Italia scatta da Gerusalemme (senza varesini al via)

La Corsa Rosa prende il via con tre grandi favoriti: Froome, Dumoulin e Aru. Gli Appennini scremeranno il gruppo, ultima settimana sulle Alpi

Giro d'Italia 2018 bar refaeli

È un Giro d’Italia povero – per quanto ci riguarda – quello che scatta quest’oggi da Gerusalemme (con un cronoprologo) e che resterà per tre giorni in Israele prima di sbarcare a Catania e tornare a essere “la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”, come recita un fortunato slogan legato alla gara. (foto Bar Refaeli, madrina del Giro 2018, con il “Trofeo Senza Fine”)

“Povero” è riferito all’assenza di corridori varesini tra i 176 partecipanti, una mancanza che fa male perché quest’anno c’era davvero la possibilità – sulla carta – di poter fare il tifo per i nostri corridori. E invece l’esclusione della Nippo-Fantini ha tolto di mezzo il veterano Santaromita (e pure Cunego, ma del resto gli organizzatori preferiscono le squadre che portano denaro alla causa a quelle che portano corridori “storici”: era già accaduto con il nostro Garzelli e altri ancora…) mentre le scelte tecniche di Trek, Androni e Uae non hanno permesso la presenza dei vari Alafaci, Chirico e Ravasi. Chiaramente nessuno di loro, purtroppo, in questo momento può avere assicurato un posto tra i grandi, e non lo diciamo per criticare i nostri corridori ma per “certificare” la situazione un po’ povera per il panorama nostrano.

Dedicata, doverosamente, l’apertura al ciclismo varesotto, torniamo sulla Corsa Rosa dove in tre – alla vigilia – si dividono i principali favori del pronostico. Si tratta di Tom Dumoulin (Sunweb), olandese e campione uscente, di Chris Froome (Sky) discusso padrone di quattro Tour (corre sub-judice) e di Fabio Aru (Uae) che concentrerà su di sé gran parte del tifo tricolore in una edizione in cui l’altro grande d’Italia, Vincenzo Nibali, non sarà presente.
Attenzione però ai possibili outsider come il francese Pinot, il nostro Pozzovivo, lo spagnolo Miguel Angel Lopez o il colombiano Esteban Chaves.

Tra i velocisti – pochi gli stranieri di primo piano: il migliore è Bennett – la stella è Elia Viviani: la medaglia d’oro olimpica corre per la Quick Step che dopo aver cannibalizzato le classiche del Nord sarà a sua disposizione per le volate. Contro il veronese ci saranno i vari Modolo, Guardini e i più giovani Mareczko e Bonifazio.

Le tappe più intriganti per i tifosi sono piuttosto ben distribuite. La prima salita porterà i corridori sull’Etna (mercoledì 10), poi arriveranno gli Appennini con Montevergine (venerdì 12) e Gran Sasso (domenica 13). E poi, ovviamente, le Alpi: lo Zoncolan arriva sabato 19 e precede la tappa ondulata di Sappada. Poi c’è la crono di Rovereto dove gli scalatori dovranno difendersi per poi scatenarsi a Prato Nevoso (giovedì 24), Bardonecchia (25) e Cervinia (26). L’arrivo non sarà a Milano bensì a Roma ma la tappa di domenica 27, piattissima, non cambierà la classifica generale.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Maggio 2018
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