La rinascita dell’Auditorium, luogo d’incontro e cultura
Propone una sua rassegna teatrale e concerti, dal gospel al christian rock: uno spazio non banale, per un piccolo paese. Che adesso ha bisogno di crescere e lancia un appello per nuovi volontari

Da spazio poco sfruttato a teatro vivace, capace di attrarre anche compagnie amatoriali e gruppi musicali da fuori. È l’Auditorium di Jerago, che negli ultimi dieci anni è cresciuto molto e ha offerto al (doppio) paese uno spazio di socialità e cultura.
Nato negli anni sessanta come cinema della parrocchia, integrato agli ambienti del vecchio oratorio, è stato poi ristrutturato negli anni Novanta come Teatro auditorio e oggi funziona come sala della comunità e non solo. «Verso le fin degli anni Duemila sono stati fatti interventi di adeguamento e da allora abbiamo iniziato a lavorare a un programma più ampio e continuo» spiega Danilo Raimondi, che con Luca Scaltritti gestisce la sala.
C’è una rassegna di teatro organizzata dalla parrocchia, «una vera stagione che va da ottobre ad aprile, con 8-10 spettacoli». Se in passato erano passati nomi importanti e storici (i Legnanesi, Gaber, Paolo Rossi, come testimoniano le locandine nel foyer), in tempi più recenti sono passati Paolo Cevoli e Max dei Fichi d’India, ma anche una presenza anomala come i The Sun. Gruppo rock originario della provincia veneta, che è passato dai suoni aspri del punk rock al cosiddetto “christian rock”, il rock a sfondo religioso che va alla grande nella provincia americana e che da noi è poco noto. «Ci hanno proposto una data, non sapevamo chi fossero ma ci siamo trovati il teatro sold out dopo pochi giorni di prenotazioni», racconta divertito Danilo Raimondi.

Poi ci sono le compagnie amatoriali, che passano per la rassegna ma spesso usano il teatro anche per altri eventi. Tra le compagnie più presenti ci sono «I sognattori originariamente di Solbiate e poi trasferita qui, la Compagnia Instabile di Mombello, I mattattori di Buguggiate, la Compagnia Dietro le Quinte di Gallarate, oltre al JPC Choir di Albizzate presenza fissa per il concerto di Natale».
La crescita dell’attività è testimoniata dai numeri: «Siamo arrivati ad avere, negli ultimi 18 mesi, spettacoli e attività in 45 fine settimana, spesso con le associazioni locali». A differenza di altre realtà che sono state rilanciate da più tempo, c’è anche bisogno di nuove forze: i volontari coinvolti non nascondono che nuovi volontari darebbero un contributo importante»
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