“Nuova” Lega contro PD, le schermaglie cominciano dalle Stazioni
Botta e risposta tra il neocommissario della lega cittadina Andrea Gambini e il capogruppo PD Luca Conte
«Prima di pensare ai progetti faraonici, di cui non si vedono i risultati nemmeno all’orizzonte, occorrerebbe lavorare per garantire maggiore sicurezza e un minimo di decoro nell’area delle stazioni ferroviarie» Sono rivolte alle stazioni di Varese le prime parole pubbliche del nuovo Commissario della sezione varesina della Lega, Andrea Gambini, fresco di nomina dopo la rimozione del segretario cittadino Carlo Piatti.
IL NUOVO COMMISSARIO LEGA: «VARESE PENSI ALLA SICUREZZA, FACCIA COME SARONNO E BUSTO ARSIZIO»
Gambini è intervenuto duramente contro la giunta Galimberti a causa, secondo quanto precisa la nota della Lega, delle condizioni in cui versano le aree della stazione Nord e della stazione dello Stato di Varese. «Sono zone dove si registrano quotidianamente situazioni di fortissimo disagio da parte dei pendolari e dei cittadini che si trovano a passare in questa parte di città: la sala d’aspetto della stazione dello Stato si è ormai da oltre un anno trasformata in un dormitorio di fatto per sbandati, mentre durante il giorno le persone che utilizzano le ferrovie per necessità di lavoro e di studio, e hanno tutto il diritto di farlo in santa pace, vivono una forte condizione di insicurezza, a causa della costante presenza di gruppi di stranieri che bivaccano a ridosso delle due strutture ferroviarie. Inutile sottolineare come siano in particolare le donne a vivere maggiormente i risvolti negativi di questa situazione, non sentendosi sicure di camminare liberamente nella loro città».
Andrea GambiniGambini confronta Varese con Gallarate e Saronno, entrambe governate dalla Lega: «Dove per porre un argine a situazioni simili, nelle rispettive stazioni, sono state adottate misure di prevenzione e controllo, come presidi fissi da parte della Polizia Locale. Niente di simile, purtroppo, è stato pensato a Varese, dove l’amministrazione di centrosinistra preferisce crogiolarsi nella remota ipotesi di un piano di riqualificazione, presentato ormai quasi due anni fa e ancora, a quanto ci risulta, lontano dall’essere realizzato, anziché prendere misure immediate per garantire la sicurezza dei propri concittadini. Purtroppo, garantire la sicurezza dei varesini, come di tutti gli italiani, non fa parte del dna del Pd. Mentre rappresenta la priorità per noi della Lega».
IL CAPOGRUPPO PD: “IL NUOVO COMMISSARIO CONOSCE POCO LA CITTA’, E RISCHIA MAGRE FIGURE “
La risposta alle dichiarazioni del commissario è arrivata da Luca Conte, capogruppo PD in consiglio comunale: «Abbiamo appreso dalla stampa della defenestrazione (ma pare che lo stesso interessato lo abbia saputo nel nostro medesimo modo) del Segretario cittadino Carlo Piatti e della sua improvvisa sostituzione con un commissario proveniente da fuori città.
Questi, appena insediatosi e preso dall’impellente bisogno di guadagnarsi un titolo di giornale, dimostra di poco conoscere la storia della nostra città o, forse più plausibilmente visto il clima astioso in casa Lega, lancia qualche frecciata diretta al proprio interno» esordisce altrettanto duramente Conte.
«Al di là di sterili e generiche polemiche sulla sicurezza colpisce il riferimento ai cosiddetti “progetti faraonici relativi all’area stazioni”. Non c’è varesino che non abbia per almeno un ventennio seguito e non conosca il faraonico progetto del centrodestra, che per anni ha fantasticato in merito all’unificazione delle stazioni, ad alti grattacieli ed immense edificazioni senza tuttavia realizzare nulla di concreto in questo come, invero, in tanti altri campi. È quindi quantomeno paradossale accusare oggi l’amministrazione Galimberti di progetti troppo ambiziosi e irrealizzabili. Non solo, ma lo stesso gruppo consiliare della Lega ci accusò, solo pochi mesi orsono, di volare troppo basso e di accontentarci di un semplice restyling della zona».
Il capogruppo PD si rivolge poi al segretario rimosso: «Invitiamo il dimissionato Piatti a deporre il naturale rimorso e dare al nuovo arrivato qualche utile indicazione sul presente ed il passato della nostra città, di modo da evitargli in futuro così magre figure. In alternativa saremo costretti a consigliare a Gambino di tornare ad occuparsi del degrado della sua busto Arsizio».
E infine precisa: «Ci corre l’obbligo di tranquillizzare i varesini riportando la realtà dei fatti: la progettazione prosegue, e presto inizieranno i lavori di riqualificazione».
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Quello che fa ridere, si fa per dire, è il tipo di propaganda dei leghisti che si concentra sempre sul degrado, secondo loro dovuto alla sottovalutazione del problema, dimenticando che anche quando amministravano loro la situazione non era certo diversa dall’attuale.
Per quanto riguarda le opere abbiamo aspettato più di vent’anni per vedere a Varese qualcosa di concreto e non solo fumose promesse e sperpero di soldi dei contribuenti tipo l’acquisto della Caserma che aspettando sarebbe stata regalata dallo Stato.