Una Messa in ricordo dei coniugi Bignardi
La cerimonia fu voluta da Maria Vittoria Bignardi dopo la scomparsa del marito Giorgio, prestigioso direttore sanitario del nosocomio; il ricordo di Maria Vittoria, donna di rara intelligenza e riservatezza , lo si deve alla affezionatissima Rosy e agli amici

Martedì 22 maggio alle 18 nella chiesa parrocchiale di san Carlo in viale Borri verranno ricordati i coniugi Bignardi e tutti coloro che all’ Ospedale di Circolo hanno servito la comunità cittadina.
La cerimonia fu voluta da Maria Vittoria Bignardi dopo la scomparsa del marito Giorgio, prestigioso direttore sanitario del nosocomio; il ricordo di Maria Vittoria, donna di rara intelligenza e riservatezza, lo si deve alla affezionatissima Rosy e agli amici. Oggi può apparire strano ricordare in particolare un direttore sanitario, ma il tempo non cancella la memoria collettiva e quindi anche i protagonisti delle epoche di interi settori della vita dell’ospedale, istituzione molto amata dai cittadini.
Il penultimo secolo della lunga storia della cura pubblica della nostra salute ha visto un grande sviluppo . grazie all’ospedale di Circolo che già nel 1911 si vedeva assegnare, in viale Borri, allora ancora periferia della città, una struttura d’avanguardia. L’evoluzione del sistema sanitario fece progressi anche per la sensibilità dei privati che fecero importanti donazioni.
Il sistema sanitario venne mutato con l’avvento delle regioni, i ruoli dei presidenti e dei direttori sanitari furono diversamente considerati:, per il settore medico non si registrò perdita di potere, ma solo meno visibilità pubblica, invece la nuova concezione di ospedali-azienda per la gestione previde solo tecnici anche ideologicamente in sintonia. In sostanza per la guida dell’ospedale fu accantonato il ricorso a personalità prestigiose locali.
Giorgio Bignardi fu un direttore sanitario eccellente e per di più un uomo di cultura: lo dimostrò in altre attività. Per la storia della sanità cittadina ricordarlo oggi ha il positivo significato di tutti gli esempi belli. Come quello del recupero della memoria di tutti color che hanno onorato con la loro presenza e la loro dedizione il delicato impegno svolto tra le mura del secolare “Circolo”.
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