Minori, foto su Facebook senza consenso di entrambi i genitori: pagherà 25 mila euro
Il tribunale di Venezia ha dato ragione ad un papà luinese che ha citato in giudizio la persona con cui l’ex moglie intesse una relazione. “A rischio privacy dei piccoli”
Pubblicare le foto dei minori su Facebook senza il consenso di entrambi i genitori può costare molto caro.
Fino a 25 mila euro: è la somma che il Tribunale di Venezia, in sede civile, ha riconosciuto come danno non patrimoniale subìto da un papà che ha citato in giudizio la persona con cui l’ex moglie da tempo intesse una relazione.
La decisione è stata emessa lo scorso aprile dopo un iter processuale durato un paio d’anni.
I fatti, illustrati dall’avvocato Andrea Pellicini che patrocina legalmente l’attore della causa – il padre, un uomo del Luinese – riguardano una materia che si intreccia a doppia trama fra il diritto del minore e la sua privacy, ma non solo.
Il tribunale ha stabilito che la pubblicazione dell’immagine del minore sul social network, considerato i pericoli che tale attività comporta (lesione diritto alla privacy e riservatezza, rischi connessi alla pedopornografia e al cyberbullismo) deve essere considerata come atto che eccede gli atti di “ordinaria amministrazione”.
Pertanto ai sensi dell’art. 320 del codice civile l’autorizzazione doveva essere concessa da entrambi i genitori.
A finire sotto la lente dei giudici alcune foto pubblicate sul noto social network Facebook e su Viber, una “app” di messaggistica istantanea e che permette di effettuare telefonate e inviare messaggi di testo e con immagini ad alta definizione.
Per sostenere la tesi che ha convinto la corte, l’avvocato Pellicini si è riferito a due recenti pronunce del tribunale di Mantova e di Torino. «Decisioni che hanno posto l’accento sulla pericolosità di postare le immagini dei minorenni in rete, e per rischi che non riguardano solo la loro sfera privata – la privacy – ma anche il potenziale pericolo che quelle immagini finiscano in fotomontaggi a sfondo pedopornografico realizzati da malintenzionati o pedofili».
I minori, tre, hanno un’età compresa fra i 3 e i 10 anni.
«Una sentenza che dà un ammonimento a tutti i genitori che con troppa leggerezza pubblicano su Facebook le immagini dei propri bambini».
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