Il piano delle FS per le barriere antirumore
Le barriere riducono il rumore e cambieranno un po' anche il paesaggio: i primi interventi riguarderanno le città e cittadine lungo il Sempione
Rfi – la società di gestione della rete ferroviaria Fs – ha pubblicato integralmente, aggiornato al 2018, il piano per l’installazione di barriere fonoassorbenti che saranno installate – con tempi variabili, si parla di anni – lungo i binari delle linee che attraversano la provincia.
È un tema di cui abbiamo parlato anche di recente, anticipando i punti in cui saranno installate sul territorio di Gallarate.
L’elenco è lungo: i Comuni interessati sono quelli della ferrovia Milano-Varese e della ferrovia del Sempione, sia nel tratto suburbano (Milano-Gallarate) sia nel successivo tratto collinare (Gallarate-Sesto) che attraversa comunque abitati di una certa consistenza.
Il piano riporta schede dettagliate per ogni singolo intervento in ogni singolo Comune, indicando anche le stime dei costi, l’estensione lineare e la superficie in metri quadri delle barriere. Viene anche indicato il livello di priorità, su una scala crescente: i numeri più bassi sono quelli meno prioritari, quelli alti i più urgenti.
Così ad esempio a Gallarate sono previsti dieci interventi diversi, sette sulla Milano-Domodossola e tre sulla Milano-Varese. L’intervento più prioritario (come avevamo anticipato) è il “muro” lungo la Milano-Domodossola lato centro città, che ha un indice di priorità molto alto (26609): un lavoro da 7 milioni e mezzo di euro, su una lunghezza di 3 chilometri e 300 metri. L’altro intervento è sul lato verso la periferia, sempre sulla ferrovia del Sempione, 1800 metri circa per più di 6 milioni di euro, indice di priorità 14.356. Queste due sezioni richiederanno,ha detto Rfi, almeno quattro anni.
Gli altri interventi hanno invece codici di priorità bassi o molto bassi, quindi non è prevedibile che siano realizzati nei prossimi anni.
A Somma Lombardo sono previsti due interventi: il più prioritario (indice 8594) è il tratto “alto” nella zona degli hotel, 2.493 metri di barriere per oltre 12mila metri quadri, per quattro milioni e mezzo di euro. L’altro intervento, dal lato verso Gallarate (zona centri commerciali/ospedale) ha un indice di 6586, con costo di 6 milioni e 200mila euro.
Le barriere previste a Somma Lombardo, sul lato Nord-Ovest della cittàAltri interventi “realistici” sono previsti a Busto Arsizio (quello con priorità più alto nella zona a Estdella città,indice 11355) e Sesto Calende (l’unico prioritario a ridosso del ponte: indice 9524).
La carta di Sesto Calende: si riconosce a sinistra il curvone che immette sul ponte sul Ticino, accanto al centro storicoCastellanza e Casorate Sempione hanno due interventi con indice già basso (dunque poco probabili in tempi brevi). Quasi “teorici” – nel senso che sono bassissimi in graduatoria di priorità – sono gli interventi a Vergiate, Gazzada Schianno, Castronno.
Appena fuori provincia, verso Milano, c’è una programmazione – realistica o meno – anche per Legnano, Nerviano, Parabiago, San Giorgio su Legnano.
Come detto, i tempi dipendono dalle indicazioni di priorità: per avere un’idea, i due interventi più prioritari a Gallarate, che hanno indice 26609 e 14356, richiederanno quattro anni, secondo quanto emerso dal confronto tra Rfi e Comune.
L’installazione delle barriere antirumore è molto richiesta in particolare nelle località interessate dal traffico merci: non a caso molte località sono sulla Milano-Gallarate-Domodossola, la linea su cui si sommano i merci da/per il Sempione e anche quelli diretti verso Nord sulla linea per Luino-Bellinzona.
Non va però anche sottovalutato l’impatto paesaggistico delle barriere, generalmente sono alte tra i 2,5 e i 5 metri sul livello delle rotaie (“piano del ferro”, nel linguaggio tecnico), ma in alcuni punti possono arrivare – ad esempio a Somma o a Gallarate – fino a 7,5 metri, in particolare in corrispondenza di condomini. È un aspetto che a volte -è successo in diverse località – divide gli stessi residenti di una stessa zona: chi abita ai piani alti preferisce barriere alte, mentre chi abita ai piani bassi le teme, per evidenti motivi “estetici” e di ombra.
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