Piazza e recupero dell’ex municipio, un nuovo volto per il centro di Casorate
Se ne discute da anni, ora c'è un nuovo progetto di massima, l'amministrazione comunale vuole procedere. "Può diventare il volano per il rilancio del centro storico"
Il destino dell’ex municipio di piazza Mazzini è un tema di cui si dibatte da anni, a Casorate Sempione. Perché il luogo è centralissimo – piazza Mazzini, unica piazza cittadina, per quanto piccola – e perché è un edificio simbolico, da troppo tempo senza una funzione.
E ora c’è un nuovo progetto preliminare, che inserisce il recupero dell’edificio in un intervento più ampio di sistemazione, che valorizzi la piazza e il contesto, ridandole una centralità oggi poco percepibile (è solo un parcheggio, peraltro con pochi posti auto).
«Ha un valore affettivo importante per tanti casoratesi, io stesso associo i ricordi di quando andavo lì con mio padre, che faceva il vigile. È un luogo da recuperare» dice il sindaco Dimitri Cassani. «Abbiamo ripreso il progetto di massima che era stato tracciato dalla precedente amministrazione e l’abbiamo ripensato in collegamento con l’antistante piazza». La progettazione di massima era stata affidata a Roberto Piantanida, architetto (e assessore di Vizzola Ticino) tragicamente scomparso, per un malore, poche settimane fa, pochi giorni dopo aver consegnato il progetto. «Tenendo in considerazione tutti i vincoli della Sovrintendenza sull’edificio, che ha una sua storicità, ci ha proposto una visione che consideriamo diversa: la valorizzazione per Piantanida partiva dalla piazza e dall’elemento di pregio, la scalinata che scende dalla chiesa».
(Nell’immagine Google Street View, 2008: come si presenta la piazza dal lato della scalinata)
Nelle immagini dei render che qui proponiamo si nota la particolarità dell’intervento: la pavimentazione della piazza non segue gli assi degli edifici che la definiscono, ma è in asse con la scalinata, dedicata a don Luigi Mariani, che conduce al piazzale rialzato su cui sorge la chiesa parrocchiale. Una sottolineatura prospettica che di fatto prolunga la scenografica scala (tra i simboli riconosciuti di Casorate) sulla piazza.
La vista dalla scalinata verso la piazza, durante l’infiorata della celebre Festa decennale di San TitoL’altro elemento significativo nel progetto è il rapporto tra la piazza e il fabbricato dell’ex municipio: «La piazza entra nell’edificio e l’edificio entra nella piazza» sintetizza il sindaco Cassani. Al piano terra – pur salvaguardando gli ingressi originali – s’inseriscono ampie finestre che – una volta aperte – possono fare del piano terra un prolungamento dello spazio pubblico. «Al primo piano realizzeremmo spazi per le associazioni, mentre il secondo piano diventerebbe una sala di rappresentanza.
Un altro render dall’alto, in cui si nota l’impostazione della pavimentazione in asse con la scalinataPer l’amministrazione l’intervento su piazza ed ex municipio, poi, diventerebbe motore per attivare altre dinamiche positive. Recuperando nuovi spazi e ripensando quelli esistenti: «Il mio sogno è riportare nell’ex municipio, al secondo piano, la sala consiliare» continua Cassani. «Facendone comunque anche uno spazio disponibile anche per le celebrazioni dei matrimoni o altri eventi. Si potrebbe così liberare lo spazio della attuale sala consiliare (vicino alle scuole elementari e alla palestra, ndr), trasformando Casa Simonetta in Casa della Cultura e destinando gli ambienti alla banda, per sala prove e sala concerto».
C’è poi anche l’aspettativa che l’intervento pubblico sulla piazza «faccia poi da volano per i privati, per un recupero degli edifici e per il rilancio del centro storico». «È una sollecitazione che è venuta anche nell’ultimo consiglio comunale dal consigliere Grasso, certo non è facile. Ma l’intervento potrebbe dare il La agli altri, spingerli a migliorare». C’è anche una mezza idea – da verificare sulla base delle risorse – di intervenire anche sulla pavimentazione della contigua via Torino, saldando così la pavimentazione della piazza Mazzini con quella all’incrocio via Torino-via Verbano, rinnovata da un operatore privato.
A proposito: le risorse? Ci vorrebbero 430mila euro, come cifra base d’appalto. «Destineremmo qui una parte degli introiti che vengono dall’intervento Cava Malpensa, per il resto valutiamo un mutuo aggiuntivo, approfittando anche del fatto che ci sono stati concessi spazi finanziari per l’intervento sulle scuole». Per ora comunque l’intenzione è proseguire con la fase di disegno dell’intervento: «Dobbiamo andare a gara per il progetto definitivo, avremo cura che si mantenga l’impianto progettuale di Piantanida».
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