Rosafanti e Csi San Pietro, quando lo sport unisce per il bene di Norcia
Le due realtà sportive hanno consegnato dei calcetti alla sede della Pro Loco della località colpita dal terremoto
I Rosafanti continuano nella loro attività fuori dai campi a favore della popolazione del Centro Italia colpita dal terremoto. Dopo le tante iniziative, questa volta i rugbisti hanno trovato un “complice”: la squadra di Csi del Centro San Pietro di Cassano Magnago.
Assieme, le due realtà sportive si sono recate a Norcia per consegnare alla sede della Pro Loco norcina dei calcetti.
Questo il racconto dei Rosafanti:
Sabato 19 maggio siamo stati presenti a Norcia, insieme al gruppo C.S.I. dell’oratorio San Pietro di Cassano Magnago, per la consegna di alcuni calcetti presso la sede della Pro Loco.
Come al solito, anche in occasione di questo ennesimo viaggio in Umbria, tutto si è svolto all’insegna dell’amicizia che nel tempo si è venuta a creare fra i Rosafanti e l’oratorio San Pietro: è stata loro l’iniziativa, e a loro va il nostro ringraziamento per quello che hanno fatto, e per averci coinvolto.
Tutto è iniziato venerdì nel tardo pomeriggio, quando in un torneo di calcio a 5 si sono sfidate 3 squadre cassanesi (sì, a sto giro gli amici di San Pietro erano davvero in tanti) ed una nursina. La serata è continuata nella sede appena ricostruita di un ristorante cittadino.
Sabato mattina alle 10:30, presso la sede della Pro Loco di Norcia, siamo stati accolti calorosamente da Lorenzo, il presidente. Scaricati i calcetti, abbiamo trascorso piacevolmente un po’ di tempo tutti insieme, prima di salutarci.
Norcia, pian piano, sta ripartendo.
I suoi abitanti non hanno mai mollato, nonostante tutto e tutti.
In una città a forte vocazione turistica, iniziano a vedersi i primi ristoranti delocalizzati; inoltre, un’intera via è stata dedicata ad altre attività, come bar e negozi, sempre delocalizzati.
C’è sempre ancora tanto da fare, però.
Perché, ancora più che di oggetti, Norcia ha bisogno di una cosa, per tornare alla normalità: le persone.
Sabato mattina, mentre passeggiavamo per il centro storico, Alberto ha detto: “prima del terremoto, in un sabato di maggio come questo, nel punto in cui siamo ora quasi non si camminava”. Abbiamo notato che non è la prima volta che sentiamo pronunciare una frase del genere.
Se qualcuno vuole aiutare Norcia, e le altre zone del terremoto, vada lì.
Non c’è bisogno che portiate nulla, oltre alla presenza.
Passeggiate per il paese.
Occupate i tavolini fuori dai locali.
Comprate qualche prodotto locale.
Sorridete alla gente.
Riempite la piazza.
Che poi, tutto il resto, arriva.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Il mio medico di base è andato in pensione e devo cercarmi da solo un nuovo curante
lenny54 su Il mio medico di base è andato in pensione e devo cercarmi da solo un nuovo curante
Federico Facchinetti su Rocco Perla, dai Mastini alla leva in Finlandia. "In tre giorni è cambiato tutto. Amo Varese, vorrei tornare"
Nadia Zorzan su “Disperata per una gomma bucata, salvata da un bambino di 9 anni: Nicolò piccolo meccanico eroe”
NucciaSiluri su Omicidio di Lidia Macchi, 38 anni senza un colpevole
Felice su Giovanni Borghi si rivolta nella tomba: il messaggio della Befana e il futuro incerto di Cassinetta
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.